LECCO – Due società lecchesi operanti nel settore del commercio all’ingrosso di mobili per uffici e negozi coinvolte in un sistema di frode dell’Iva per oltre 30 milioni di euro.
A smascherarli gli investigatori della guardia di finanza di Lecco coordinati dai sostituti procuratori Paolo Del Grosso e Andrea Figoni, l’operazione è stata battezzata “Ghost Paper”.
Attraverso l’emissione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 30 milioni di euro, rinvenute perquisendo le imprese destinatarie della merce, le due società cartiere, amministrate da cosiddette “teste di legno” e prive di una reale struttura organizzativa, operavano consistenti acquisti da fornitori intra-comunitari, oltre che dalla Repubblica di San Marino.
Successivamente, i beni venivano venduti ad operatori economici dislocati su tutto il territorio nazionale ad un prezzo inferiore o pari a quello d’acquisto, a fronte dell’assenza dei prescritti obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte. Tale meccanismo consentiva al destinatario finale di acquistare la merce ad un prezzo concorrenziale rispetto al mercato regolamentare, in danno delle imprese sane.
Le successive attività di indagine hanno visto anche la collaborazione degli organi collaterali esteri, attraverso la richiesta di rogatoria internazionale avanzata dal pubblico ministero titolare delle indagini. Inoltre, numerose perquisizioni nelle sedi dei destinatari finali hanno permesso di sequestrare considerevole documentazione contabile ed extra-contabile, oltre a supporti informatici contenenti i dati inerenti la frode fiscale.
Le indagini hanno consentito di dichiarare il fallimento di una delle imprese coinvolte e di denunciare tre persone. Inoltre l’Agenzia delle entrate ha emesso, nei confronti di una delle società verificate, un avviso di accertamento con la contestazione di un imponibile non dichiarato per circa 28 milioni di euro ed una maggiore imposta evasa per oltre 6 milioni di euro.