SALUTE. I RISCHI DEL COVID
SUI PAZIENTI CON EPATITE
“GLI EFFETTI TRA 10 ANNI”

LECCO – “La sospensione forzata della strategia di diagnosi e trattamento su larga scala dell’epatite C, dovuta alla contingenza della pandemia in atto, è un problema enorme che non tarderà a fare sentire i suoi effetti. Si è recentemente stimato che nei prossimi 10 anni, per effetto di questa forzata sospensione, ci saranno circa 70mila morti per patologie correlate all’epatite C”.

Sono le parole dottor Pietro Pozzoni, dirigente medico della UO Medicina Generale dell’Asst di Lecco, in occasione del corso di formazione ECM sulla gestione dei tossicodipendenti con epatite C, organizzato dal provider Letscom E3 con il contributo non condizionante di AbbVie.

I corsi di educazione continua in medicina rientrano nell’ambito del progetto “Hand – Hepatitis in Addiction Network Delivery”, il primo progetto pilota di networking a livello nazionale patrocinato da quattro società scientifiche (SIMIT, FeDerSerD, SIPaD e SITD), che coinvolge i Servizi per le Dipendenze e i relativi Centri di cura per l’HCV afferenti a diverse città italiane.

L’epatite C può provocare conseguenze molto gravi anche a carico di altri organi – prosegue Pozzoni – aumentando così il rischio di andare incontro a complicanze severe, come l’insufficienza renale e le malattie cardiovascolari. Il risultato è che i pazienti con epatite C muoiono di più rispetto ai pazienti non affetti, anche per cause extra epatiche”.
Oggi si stima che circa il 50% dei pazienti affetti da epatite C sia rappresentato dai tossicodipendenti. “Non solo – spiega Pozzoni – si tratta di pazienti che per lo più, circa 3 su 4, sono affetti da forme meno severe di malattia, sono molto spesso asintomatici e non consapevoli di essere malati. È chiaro, allora, che per poter arrivare ad una diagnosi per questo tipo di pazienti è necessario mettere in atto strategie e politiche di screening che siano rivolte ad un numero più ampio possibile di soggetti”.

L’apporto del progetto HAND è fondamentale perchè grazie alla fornitura dei test rapidi ci sarà la possibilità di sottoporre a screening un vasto numero di soggetti effetti da epatite C. I test rapidi, infatti, oltre ad essere molto validi, di elevata sensibilità e di facile esecuzione, sono anche ben accettati dai pazienti.