TRENI/TRATTA COMO-LECCO
AL CENTRO DELLE POLEMICHE.
E SULLE BICI IN CARROZZA…

LECCO – Non si placano le polemiche relative alla gestione del traffico ferroviario, altamente limitato dopo l’emergenza nazionale che ha sconvolto soprattutto la Lombardia.

Particolarmente attivo il coordinamento Legambiente Lecco-Como, che accusa la “mala gestione” di Trenord e confida in un miglioramento della tratta che coinvolge le due città sul lago, alla base di una rifioritura economica e turistica.

Quasi una media di 100 soppressioni di corse al giorno dal 2017 sul sistema ferroviario gestito; l’incapacità di garantire un servizio come quello del trasporto bici, essenziale dopo il periodo più duro della pandemia e fondamentale per non scaricare su strada il traffico locale; il disinteresse verso la riapertura del traffico ferroviario con la Confederazione Elvetica, per garantire i flussi dei lavoratori frontalieri; l’indifferenza per le mancate coincidenze nel punto di interscambio di Molteno con treni della linea S7; e, decisione unilaterale che non trova ragioni, l’eliminazione di 13 corse sulle 23 normali con solo due cose al mattino e un “buco di servizio” di 6 ore sulla linea ferroviaria Como Lecco.

Ricordiamo che Trenord non è un astratto sistema di gestione ferroviaria, ma è una Holding partecipata al 50% dal gruppo FNM (di cui Regione Lombardia detiene il 57,57%) e per il restante 50% da Trenitalia.

Chiediamo pertanto a Regione Lombardia come intenda gestire il trasporto pubblico ferroviario su di una Linea, la Como Lecco, che attraversa una delle zone più intasate di traffico e con enormi difficoltà di collegamento sia ai servizi essenziali che ai luoghi di lavoro. Tanto più che questa linea ha visto investimenti recenti per il rinnovo dei binari sino a Molteno e fra poco, stante i lavori già in corso, potrà trovare, nell’unificazione delle stazioni a Como Camerlata, il punto ideale di interscambio con il Sistema Ferroviario Lombardo e il sistema NFTA della nuova Trasversale Ferroviaria Alpina.

È il momento che la politica locale si impegni su questo tema, relazionandosi con Regione Lombardia,
coinvolgendo le nuove Agenzie per il Trasporto Pubblico Locale, indispensabili per garantire quella
intermodalità fra ferro e gomma che è alla base di un muoversi, sostenibile, oggi più che mai urgente, considerate le drammatiche conseguenze della pandemia e quelle incombenti del cambiamento climatico. Questo è il messaggio che il Coordinamento territoriale di Legambiente, che vede impegnati i Circoli di Como, Cantù, Erba, Lecco , Lario Orientale e Legambiente Primalpe vuole inviare ai Sindaci, agli Amm.ri Locali e a tutte le forze della società civile, per garantire un futuro sostenibile ad un territorio che senza un adeguato supporto infrastrutturale non riuscirà a essere competitivo sia a livello economico che culturale.

Esiste una linea ferroviaria, la Como Lecco, che può essere il nuovo asse di infrastrutturazione per un intero territorio; basti pensare alle occasioni offerte dal turismo di prossimità, da una economia circolare che trovi i suoi collegamenti lungo la linea, alla soddisfazione delle giuste richieste di un pendolarismo necessario per l’economia, al collegamento dei poli dell’istruzione: non perdiamo questa occasione!

Ancora scottante è inoltre il tema dell’impossibilità di trasportare le biciclette sui treni, che ha messo in crisi i numerosi lavoratori che utilizzano questo mezzo per i loro spostamenti quotidiani.

Il Coordinamento Lombardia della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, a seguito di una interlocuzione con Trenord, ha inviato una lettera ai vertici di Trenord e di Regione Lombardia con una serie di proposte per affrontare la triste vicenda.

Le richieste di FIAB  sono diverse ed articolate (testo originale: Richieste FIAB) ma in sintesi sono così riassunte:

ripristinare e potenziare il servizio di trasporto bicicletta su tutti i treni regionali lombardi: solo con un maggior numero di treni si posso evitare da subito i “cosiddetti” assembramenti;

valutare la possibilità di aggiungere carrozze dedicate esclusivamente alle biciclette, facendo anche le opportune valutazioni sulle linee più frequentate;

attivare una campagna informativa rivolta a tutti gli utenti del treno e anche al personale viaggiante, per far conoscere le regole dell’utilizzo del treno con la bicicletta: molto spesso le norme non sono conosciute neanche dal personale e si creano inutili equivoci.