LECCO 2020/IL CENTRODESTRA
E LO “SCOUTING” PER SALVINI
A CACCIA DI UN CANDIDATO.
NON C’È SOLO CIRESA…

LECCO – Lo Scouting, secondo l’interpretazione moderna e diversa da quella collegata al mondo dei famosi Scout (quelli in calzoni corti) è definito come “L’attività di ricerca di volti nuovi per il mondo dello spettacolo” ma per estensione è ormai ricorrente l’intepretazione quale “Ricerca di nuovi sostenitori per una determinata causa o partito“.

E in politica è diventato un must: si fa scoiuting per cercare nomi nuovi e perfino candidati.
Come nella “moderna” Lecco all’alba delle elezioni del 2020.

Perché se nel variegato mondo del centro sinistra (più centro che sinistra) le cose sono ormai fin troppo chiare – con l’ex direttore dell’Api e factotum dello Scigamatt Mauro Gattinoni indicato dalla maggior parte dell’area e il molto civico ma meno dotato di voti Corrado Valsecchi esponente solitario di Appello per Lecco – “dall’altra parte” ovvero nel centro destra (più destra che centro: o no?) c’è abbastanza accordo ma manca la ciliegina sulla torta ovvero, per l’appunto il nome del candidato sindaco. Il che, a pochi mesi dalla presentazione delle liste, non è esattamente un dettaglio.

“Saltato” per autoesclusione dell’interessato il nome di Daniele Nava – che non solo avrebbe messo tutti d’accordo, ma a detta degli addetti ai lavori avrebbe avuto notevoli chance di vittoria – il cartello di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si ritrova alla ricerca, ormai un po’ affannata, di qualcuno a cui affidare la sfida al giovane Gattinoni. Ecco allora il famoso scouting che è in corso e si dice essere “di alto livello”, addirittura con la regia e sotto l’attenta osservazione nientemeno di Matteo Salvini.

Tutto questo per la ‘piccola’ Lecco? Ma ne vale la pena?

Il contesto va oltre lo specifico: a primavera saranno solamente due i capoluoghi di provincia lombardi a rinnovare i sindaci: Mantova (considerata già “persa” dal centro destra) e appunto Lecco.

E dunque una cittadina di meno di 50mila abitanti diventa strategica, politicamente, specie se si coinsidera che “a voti” Lega e soci si sentono forti e cullano non senza fiondate speranze il sogno di “portare” via al centro sinistra una roccaforte di quell’area.

Ovvia dunque una certa enfasi proprio sulla città manzoniana, con tanto di benedizione salviniana
-dell’accordo nel centro destra
-della possibilità che il candidato non sia un leghista
-della caratteristica di “civico” del candidato unitario
e infine, ma non ultimo
-dell’affidamento del ruolo di ‘Scout’ a un uomo esterno alla Lega

LeccoNews è in grado di aggiornare alle ultimissime ore il lavoro di ricerca in atto.

Con una rosa abbastanza ampia di nomi che a breve verranno sottoposti ai “soci” dell’area politica per individuare il papabile definitivo da opporre al leader del cartello di centro sinistra Gattinoni e, salvo smentite/accordi dell’ultimissima ora, al ‘solitario’ Valsecchi.

L’identikit del candidato ideale nello scouting in corso? Come detto, proveniente dalla cosiddetta società civile (girano nomi soprattutto di esponenti delle associazioni ‘datoriali’ ovvero del mondo delle imprese); possibilmente giovane o quasi giovane – dato che ci si deve opporre a un Gattinoni che vecchio non è; credibile e noto a Lecco; civico ma non per questo “a digiuno” in fatto di politica e amministrazione della cosa pubblica.
Mica facile…

Il nome che circola in questi giorni è quello di Peppino Ciresa, già leader confcommerciante e uomo di mille battaglie e di esperienza.

Andrebbe benissimo se non fosse per un paio di controindicazioni non secondarie: l’età (già sopra i 70 anni) e la sua forte ‘sponsorizzazione’ da parte proprio di Confcommercio e in particolare di un personaggio diciamo così “ingombrante” come l’attuale presidente dell’associazione.

Antonio Peccati infatti non perde occasione per “rivendicare” la propria paternità dell’eventuale candidatura del suo predecessore Ciresa a sindaco – fatto che però sembra non entusiasmare l’area di riferimento.

La sensazione allora è che a fine scouting inevitabilmente questo nominativo sarà messo sul tavolo, ma insieme ad almeno un altro. Una sorta di “finalissima” dalla quale uscirà poi il candidato definitivo del centro destra per Palazzo Bovara.

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