QUELLO CHE C’È DA SAPERE
SULLE NUOVE DETRAZIONI IVA
PER I PROFESSIONISTI

L’imposta sul valore aggiunto (IVA) nell’Unione europea è un’imposta generale sui consumi, calcolata sul valore aggiunto di beni e servizi. Si applica più o meno a tutti i beni e servizi acquistati e venduti per l’uso o il consumo nell’Unione europea. Pertanto, i beni venduti per l’esportazione o i servizi venduti a clienti all’estero non sono di norma soggetti all’IVA. Al contrario, le importazioni sono tassate per mantenere il sistema equo per i produttori dell’UE, in modo che possano competere a parità di condizioni sul mercato europeo con i fornitori situati al di fuori dell’Unione. 

In Italia, l’IVA è prelevata sulla fornitura di quasi tutte le tipologie di beni e servizi, nonché sulle importazioni dall’esterno dell’Unione Europea. L’aliquota IVA standard in Italia è del 22%. In alcuni casi, l’IVA ha un’aliquota ridotta del 4% o del 10% che può essere applicata ai prodotti di base, mentre le esportazioni sono ad aliquota zero. Le aziende sono tenute ad iscriversi all’IVA immediatamente dopo la costituzione. Le dichiarazioni IVA devono essere presentate all’Agenzia delle Entrate italiana su base trimestrale se il fatturato dell’azienda è inferiore a 50.000,00 € o mensile se il fatturato supera quest’ultima soglia. L’IVA è applicata sul “valore aggiunto” a beni e servizi nel senso che, attraverso un sistema di rimborso di oneri e deduzioni, l’imposta è dovuta sull’incremento di valore dei beni o servizi nelle diverse fasi della produzione e del commercio, fino a raggiungere il consumatore finale che sostiene l’intero costo dell’imposta.

Detraibilità dell’IVA

Alcuni casi prevedono la deducibilità dell’IVA, soprattutto nel caso di liberi professionisti e imprenditori. Quando questi ultimi effettuano delle spese extra-lavorative, non legate alla propria attività, non possiedono diritto ad esercitare la detraibilità dell’IVA. Vengono tuttavia riconosciute alcune agevolazioni e detrazione dei costi, come quelli relativi al mantenimento della propria attività. Per poter richiedere una detrazione dei costi è necessario tuttavia mostrare la fattura di ogni singolo acquisto legato alla propria professione. I casi più comuni di acquisti detraibili riguardano l’acquisto di materiale da ufficio (fogli A4, cartucce per stampanti, piccoli o grandi oggetti da cartoleria) , il noleggio o il possesso di veicoli ed il carburante per potersi muovere dall’ufficio ad altri luoghi di interesse (sempre legati ai propri obblighi lavorativi). Per quanto riguarda il carburante, in Italia la precedente scheda del rifornitore non è più utilizzata, essendo stata sostituita dalle pratiche e semplici carte prepagate specifiche per gli acquisti del carburante.

Detrazione del carburante

In alcune regioni esistono dei differenziali per il carburante, per cui la benzina potrebbe essere detraibile dall’IVA, mentre il gasolio potrebbe non esserlo. Si tratta di un problema di difficile gestione nel caso più dipendenti della stessa azienda debbano recarsi per motivi lavorativi in regioni diverse, facendo rifornimento. In questo caso, i dipendenti devono aver restituito e conservato le fatture di noleggio auto e le ricevute di rifornimento di benzina, in modo da chiedere la detrazione dell’IVA. Con le nuove modalità di fatturazione elettronica, sarà molto più semplice ricevere e scaricare le spese avvenute dal distributore. 

Poter detrarre le spese per il rifornimento è una grossa agevolazione per i liberi professionisti, data la loro frequente mobilità da casa all’ufficio e dall’ufficio ad altri luoghi dove svolgere appuntamenti. L’Unione Europea ha concesso all’Italia la proroga, fino al 31 dicembre 2019, della detrazione IVA del 40% sull’acquisto del carburante.