GIORNALI IN CRISI A LECCO:
LA SOLIDARIETÀ È GENERALE
PER ‘GIORNO’ E ‘PROVINCIA’

LECCO – Due giornate di sciopero dell’intero gruppo editoriale del “Giorno“, alle prese con un pesante piano di ristrutturazione, possibile chiusura delle sedi di Lecco e Sondrio della ‘Provincia, con trasferimento a Como degli assunti nelle redazioni periferiche: difficile la situazione dell’informazione (in particolare quella cartacea).

Si moltiplicano le attestazioni di solidarietà a giornalisyi e testate, iniziate l’altra sera da Virginio Brivio, sindaco di Lecco: “Esprimo tutta la mia preoccupazione per le ragioni dello sciopero indetto dal Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici Editoriale e della manifestazione di questo pomeriggio a Bologna davanti alla sede del “Resto del Carlino”.

Esprimo la mia piena solidarietà e preoccupazione per la situazione dei giornalisti del gruppo Il Giorno, Resto del Carlino, La Nazione, QN per i quali sono stati annunciati esuberi a seguito del nuovo Piano di riorganizzazione presentato dall’azienda” ha dichiarato poi il consigliere regionale Mauro Piazza. “Inoltre monitoro con attenzione la situazione della redazione di Lecco del quotidiano La Provincia per la quale si profila la chiusura, secondo quanto annunciato dal comitato di redazione, visto il progetto di accorpamento con le redazioni di Sondrio e di Como“.

Di oggi tre ulteriori prese di posizione in materia.

Claudio Usuelli, presidente della Provincia di Lecco: “Ho letto con particolare attenzione e preoccupazione le recenti vicende che stanno interessando il mondo della stampa lecchese, con la ventilata chiusura e il conseguente accorpamento di alcune redazioni di testate giornalistiche storiche come i quotidiani Il Giorno e La Provincia, che da molti anni rappresentano una voce autorevole sul territorio lecchese. Questo territorio ha già vissuto negli ultimi anni la perdita di importanti testate cartacee, come il Resegone e la Gazzetta di Lecco. Pertanto auspico che i soggetti interessati possano trovare soluzioni adeguate in grado di conciliare le necessità e gli obiettivi imprenditoriali con quelle dei lavoratori, in modo che questi possano continuare a svolgere la loro importante professione e il loro fondamentale ruolo di servizio per i cittadini e il territorio”.

Appello per Lecco annota che “Le crisi annunciate in questi giorni dai giornali ” il Giorno” e la “Provincia” ci preoccupano in primis per le sorti dei dipendenti e poi perché a pagarne le spese, sarà in ogni caso, la libera informazione pubblica. Per il momento ci limitiamo a manifestare, senza indugi, la nostra solidarietà anticipando che siamo come gruppo civico a disposizione per dialogare, confrontarci e approfondire tutte le possibili ipotesi che possano in qualche modo essere d’aiuto e contribuire alla risoluzione dei problemi che sono stati resi pubblici in questi giorni“.

Infine, Cgil Lecco, Cgil Como e Cgil Sondrio, unitamente a Slc Cgil Lombardia, Slc Cgil Como, Slc Cgil Lecco e Slc Cgil Sondrio “guardano con particolare attenzione alla situazione aziendale che sta coinvolgendo il Qn-Il Giorno e La Provincia, dove sono in programma pesanti tagli annunciati dai rispettivi editori. Nel primo caso si parla di 112 esuberi su 283 giornalisti a livello nazionale, con possibili ricadute anche nelle redazioni di Lecco, Como e Sondrio, mentre nel secondo si prefigura la chiusura delle due redazioni locali (e l’accorpamento a Como), con otto esuberi su 39 giornalisti. La Cgil e le sue categorie, pur non firmando direttamente il contratto Fnsi applicato da questi editori, è molto attenta alle vicende dei lavoratori dell’informazione, che svolgono un preziosissimo lavoro per tutta la collettività e il territorio, dando lustro a notizie, iniziative, eventi politici, economici e culturali del Lecchese, del Comasco, della Valtellina e della Val Chiavenna. Cgil Lecco, Cgil Sondrio, Cgil Como, Slc Cgil Lombardia, Slc Cgil Lecco, Slc Cgil Como e Slc Cgil Sondrio sono pronti a collaborare con tutte le realtà interessate a scongiurare questi pesanti tagli attraverso iniziative, mobilitazioni e offrendo aiuti di ogni tipo nella lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro“.