LE OSSERVAZIONI DEI CAVATORI SUL NUOVO PIANO CAVE PROVINCIALE/1 HOLCIM

cave a Lecco - prospettivaLECCO – La richiesta contenuta nelle Osservazioni presentate dalla ditta Holcim per il nuovo ambito di cava proposto sul monte Cornizzolo, ha le sembianze di un’ implorazione e una “minaccia”. La Holcim ricorda infatti che se per fare il cemento servono il 40% di marna e il 60% di calcare, per la prima ha ancora un’adeguata disponibilità ma, per il secondo si trova in notevole difficoltà potendo soddisfare solo per il 20% il suo fabbisogno con quanto cavabile dalla Cava Valle Oscura di Galbiate.

Questo diniego all’apertura di un nuovo fronte estrattivo sul Monte Cornizzolo, che con queste Osservazioni si vuole mettere in discussione permetterebbe secondo Holcim, sebbene non nel breve periodo (3-5 anni), un rilancio e ripotenziamento del polo produttivo di Merone, ad oggi trasformato da un’attività a ciclo completo ad un solo stabilimento di macinazione.

Holcim mette sul piatto la conferma che lo scavato del Monte Cornizzolo sará esclusivamente lavorato nella Cementeria di Merone.

Infine, le Ossevazioni a firma dell’Amministratore delegato dott Piero Corpina, segnalano che sono stati più volte illustrate agli stakeholder le garanzie sugli impatti ambientali. Impatti che, a detta dello stesso, e che chiudono le Osservazioni presentate al Piano Cave, se verrá accettata la richiesta di nuovo ambito estrattivo, si potranno “individuare una soluzione progettuale sostenibile che consenta di ridurre a livelli di accettabilità i potenziali impatti ambientali della nuova attività” .

Resta solo da capire se il termine accettabilitá ha una valenza oggettiva o solo soggettiva, Soggettive con gli occhi dell’interesse economico.

Pubblichiamo di seguito e per sei puntate le principali osservazioni formulate al Nuovo piano cave della Provincia di Lecco, dalle Ditte Cavatrici dopo quelle, in primis, corpose, robustamente dettagliate di Qui Lecco Libera – l’associazione che nel Capoluogo si è, più di altre, battuta con vari strumenti (Doc “Coltivando cave”, Raccolta firme, Serate informative, Cartoline didattiche, osservazioni al Piano) avverso l’approvazione del nuovo Piano, insieme al Comitato No Cornizzolo a sua volta molto attivo per scongiurare scavi sul Monte omonimo e vicino la storica Basilica romana di San Pietro al Monte di Civate.

Oggi, appunto – tratte dal sito internet dell’Associazione lecchese – iniziamo a pubblicare, integralmente, quella presentata dalla multinazionale Holcim che riprova, dopo lo stralcio dalla Proposta di Nuovo Piano Cave, votato l’8 aprile scorso dall’Amministrazione provinciale, a far reintrodurre dalla finestra quello che la mobilitazione popolare aveva buttato fuori dalla porta.

E cioè: l’autorizzazione a scavare sul Monte Cornizzolo.

La seconda puntata sarà poi la pubblicazione delle Osservazioni della ditta Fassa Bortolo con stabilimento a Sala al Barro, la quale lega all’ampliamento a 5 milioni di metri cubi della cava Vaiolo Bassa (Lecco) il futuro del sito produttivo.