LECCO: SUI LAVORI PUBBLICI
VALSECCHI ABBASSA IL TIRO.
IL TEATRO TEST ELETTORALE

LECCO – Il Consiglio Comunale di lunedì 14 gennaio si è aperto con un intervento del sindaco a proposito della scuola Carducci di Castello: “Quella scuola ha sempre avuto problemi, legati alla vetustà delle strutture. Continueremo a fare indagini sottolineo la gravità di quanto accaduto venerdì mattina: insegnanti e genitori, in base a prese di posizione e ipotesi fatte da persone non competenti, hanno interrotto un servizio”. E ribadisce: “In questo modo si dà il via ad una situazione di irregolarità. Valuteremo se queste interruzioni possano comportare delle segnalazioni da fare alle competenti autorità scolastiche. Non possiamo affidare la qualità del servizio scolastico al sentito dire”.

Si arriva poi all’approvazione del Programma Triennale Lavori Pubblici, presentato dall’assessore Corrado Valsecchi, che subito precisa: “Si può volare alto con i progetti ma prima bisogna avere la consapevolezza che alcune opere, che sono in stand by da tempo, vanno completate. Non si può ignorare che a scuole, strade e edifici bisogna garantire sicurezza e agibilità”. Si parte allora da 1 milione e mezzo di euro per intervenire su strade e segnaletica e 330mila euro per cambiare infissi, pavimentazione e servizi igienici della scuola primaria Battisti di Aquate. È previsto anche il rifacimento dell’impianto di riscaldamento della scuola secondaria Stoppani: “Cominciamo da lì perché è quella conciata peggio e che annualmente richiede più interventi di manutenzione”, commenta l’assessore.

Nella lista non manca la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia ex Cereghini: “I lavori della torre sono conclusi. Entro fine gennaio il sindaco andrà a parlare con il Ministero di Giustizia. Bisogna identificare di chi sarà la titolarità nella gestione: l’ufficio del patrimonio del Comune oppure il Ministero della giustizia?”, spiega Valsecchi. Per il Teatro della Società saranno invece stanziati 1 milione e 348 mila euro. A tal proposito l’assessore sottolinea che “il Teatro andava chiuso. Un amministratore doveva avere il coraggio e la coscienza di farlo”. Precisa poi che “l’intervento previsto inizierà nel 2019 e dovrebbe riconsegnare il Teatro alla comunità prima della fine della consigliatura (primavera 2020, ndr)”. Da ultimo, l’assessore ricorda: 2 milioni e mezzo per l’adeguamento alle norme di sicurezza di Villa Manzoni, 250 mila euro per la riqualificazione e messa in sicurezza del ponte Kennedy, 200 mila euro per la messa in sicurezza dell’area ex Piccola Velocità da effettuarsi quando l’accordo con le Ferrovie sarà concluso, 4 milioni per rendere fruibile la nuova sede municipale in via Marco d’Oggiono.

Il Piano incontra però alcune riserve da parte dell’opposizione. Il consigliere di Nuovo Centro Destra Filippo Boscagli commenta con una metafora: “Sembra di trovarsi davanti al classico studente liceale che spera di essere promosso perché ha recuperato qualche voto a ridosso degli scrutini”, sottolineando come diversi progetti avrebbero dovuto essere presentati non alla fine ma all’inizio del mandato della Giunta. Secondo Alberto Anghileri di Con la sinistra cambia Lecco invece quelle presentate sono “tutte cose condivisibili. Chi non vorrebbe che il teatro venisse riaperto? Però bisogna fissare dei tempi. Altrimenti rischiamo di avere una serie di belle intenzioni che però rimangono tali”. Similmente Cinzia Bettega della Lega Nord sottolinea, riferendosi alla situazione del Teatro: “Avete perso tempo. Vi manca un cronoprogramma, che vi avrebbe fatto uscire da questa situazione di vaghezza”. All’osservazione – mossa da diversi consiglieri – di non aver fatto e presentato abbastanza, Valsecchi però replica: “Chi amministra deve sistemare piano piano le cose lasciate lì in sospeso. Non si deve spendere per opere che danno maggior consenso, lasciando la questione di manutenzione e sicurezza all’amministrazione che segue. Questo sarebbe un atteggiamento irresponsabile”.

Tocca poi all’assessore Lorenzo Goretti presentare il bilancio di previsione 2019-2021. Subito precisa: “Abbiamo adottato un principio di prudenza per valutare le previsioni d’entrata e quindi di spesa. Per questo motivo, gli interventi procrastinabili e meno urgenti sono rinviati al secondo semestre del 2019: i primi sei mesi saranno dedicati agli interventi più urgenti e strategici, come le manutenzioni”. Come spiega l’assessore, le principali entrate del Comune sono di natura tributaria: l’IMU e la tassa sui rifiuti garantiscono ad esempio un gettito rispettivamente di 18 e 8 milioni. Come entrate straordinarie, sono previsti invece 600mila euro che provengono da alienazioni immobiliari e che verranno impiegati per l’estinzione anticipata di mutui, 200 mila euro dai permessi di costruire che verranno investiti per le manutenzioni ordinarie. In generale, la spesa corrente prevista per il 2019 è di 51 milioni. A questo proposito, l’assessore tiene a sottolineare: “La voce prevalente di spesa è quella connessa a diritti sociali, politiche sociali e famiglie”. Da ultimo, il fondo cassa a fine dicembre 2018 era di circa 21 milioni, mentre per la fine del 2019 dovrebbe ammontare a 31 milioni. Goretti spiega: “Per il 2019 gli incassi previsti ammontano a 123 milioni, mentre i pagamenti a 113 milioni. Quindi con 31 milioni di fondo cassa non si prevede tensione di liquidità”.

Anche in questo caso l’opposizione avanza qualche critica. È il caso ad esempio di Cinzia Bettega: “Sicuramente le tempistiche sono state tempestive, ma resta il fatto che non c’è stato un dibattito aperto alla città. Questo mi stupisce, perché da anni la vostra parte scandisce parole come partecipazione e ascolto”. E sottolinea: “Come amministratori abbiamo il dovere di rispettare anche i nostri quartieri: non li vedo valorizzati da nessuna parte”. Ma, nonostante il giudizio dell’opposizione, il Consiglio si chiude con l’approvazione del bilancio.

I. N.