STREET ART DI VIA PORTA:
LA BELLEZZA IN CITTÀ
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LECCO – Via Carlo Porta, quella che collega Le Meridiane al centro costeggiando il Caldone, è attraversata ogni giorno da tantissime persone: se prima la via pedonale più frequentata di Lecco era conosciuta come un passaggio antiestetico, ora invece la street art l’ha fatta rinascere.

Questo progetto di cittadinanza attiva e di riqualificazione del bene pubblico nasce dalla sinergia tra Casa Don Guanella, che si affaccia proprio su via Carlo Porta, Lions Club International, l’amministrazione comunale e grazie ai fondi provenienti dagli studenti dell’Università di Lecco per adulti e terza età.

Siamo giunti alla conclusione della seconda fase dei lavori di riqualificazione, che hanno visto protagonisti gli artisti Afran e il giovanissimo Agostino Roveri in un progetto di street art in continua evoluzione. .

Agostino Roveri e Afran

Percorrendo il ponte della ferrovia, un occhio meno distratto noterà delle silhouette di monumenti ai caduti reali, situati in Romania o negli Stati Uniti, che reggono dei fiori al posto della bandiera e sull’ultimo pannello la scritta “per chi o cosa è giusto lottare?”. Qui la street art diventa un’opera concettuale grazie all’idea di Agostino Roveri. L’incontro tra Afran e Agostino due avviene per caso, da un parrucchiere: “gli ho fatto vedere dei progetti, erano nate varie idee, ma la più interessante era quella che potete vedere sulle pareti del ponte – spiega Agostino – di solito i monumenti ai caduti sono accompagnati da bandiere, ma mi sono chiesto: perché combattere per una bandiera e non per la natura stessa?”

Anche il sottopassaggio appare ripulito e più luminoso: “Con Living land abbiamo pulito il sottopassaggio del ponte – un gran lavoro, tantissimi strati di sporcizia da togliere – e ci siamo proposti di usare un po’ di luce con sfumature rasserenanti con nessun intento di fare opera d’arte: volevamo creare un luogo meno cupo – spiega Afran, autore anche dei volti che costeggiano la via.
Qui è collocata anche l’altra opera di Agostino, che si ricollega all’attualità delle acque di laghi, mari e fiumi infestate dalla plastica abbandonata dall’uomo. “Volevo continuare sul tema della natura e quindi ecco pescatore che pesca rifiuti”.

Tag

Si è così creatoun cortocircuito di idee, anche contro il pregiudizio che accompagna la street art: “quando si vede un’opera di street art di solito si è prevenuti, ma molti street artist lavorano in maniera profonda”, osserva Afran.

Poi però sulle pareti fresche di pittura sono arrivati i tag, le scritte di un writer milanese e quindi è nata un’altra idea: incorniciarle, renderle il simbolo di uno spazio vivente e in continua crescita, quasi fossero un contributo aggiuntivo al colore sui muri, dove l’incorniciatura crea un featuring di street art insieme a writing: “Le cose vanno fatte dentro una cornice altrimenti si rischia di finire in un’anarchia – spiega Afran – ulteriori progetti sono attesi all’ indirizzo che trovate disegnato sulle pareti, perché chiunque possa esprimersi e confrontarsi”.

Per tutti i protagonisti coinvolti, il progetto significa cittadinanza attiva, essere corresponsabili del bene e della bellezza della propria città: “I cittadini si devono sentire responsabili del bene pubblico: a Lecco questa risposta è stata data grazie al volontariato, che ha mosso anche l’ambiente della cultura dell’Università della terza età”, osserva Carlo Sironi, vice governatore Lions Club Distretto 108 Ib 1 – Come cita il motto “Mai soli se solidali” disegnato in mezzo ai volti di via porta, nel quale si intrecciano gli stemmi del Lions club, della città di Lecco e il logo di Casa don Guanella utilizziamo le quote dell’università della terza età per fare del bene al territorio: sistemare il muro creando un’opera vuole ispirare ai passanti il sorriso”
Oltre all’azione anche i simboli: Lions club e Casa don Guanella si scambiano le chiavi del cancello che attraversa il Caldone, a significare il lavoro e l’obiettivo condiviso.

I ragazzi del Don Guanella si sono dati tantissimo da fare nella pulizia del fiume: “Noi siamo portavoce del carisma di don Guanella – interviene don Agostino Frasson – che diceva ai preti della sua opera ‘tutto il mondo è patria vostra, attenti a non chiudervi nella sacrestia, ma uscite’. Noi cerchiamo di tradurre questo mandato di don Guanella oltrepassando le mura interne della comunità, per comunicare chi siamo e che cosa facciamo, perché attraverso la bellezza possiamo conquistare nuove persone”.

“Quella delle associazioni, di chi si dà da fare è cittadinanza attiva allo stato puro – commenta Corrado Valsecchi, lanciando un’accusa a chi, è, come lui definisce uno “spregnacone”, chi si lamenta per tutto.

 

Lucrezia Lozza

 

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