LECCO – Le celebrazioni del primo maggio quest’anno sono iniziate con un momento di raccoglimento, accompagnato dalle note del Silenzio per commemorare i caduti sul lavoro. “Purtroppo i nostri amici morti sul lavoro sono sempre troppi – ha esordito Gian Battista Colombo, presidente dell’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Lecco davanti alle bandiere sventolanti dei sindacati e alle autorità cittadine -. Dal febbraio 2018 sono già 22 nella sola Lombardia. Anmil insieme a Inail sta facendo molto per la prevenzione. Siamo un’associazione ancora poco conociuta ma continuamo a farci conoscere perché con i nostri servizi riusciamo a fare tanto”.
Presente, a sorpresa, anche monsignor Cecchin: “Sono qui perché vi sono vicino, perché il lavoro è dimensione fondamentale dell’essere uomini e donne. Nella celebrazione di questa mattina ho pregato perché cresca la tutela della sicurezza sul lavoro e che si sviluppino occasioni per i giovani.
Viva il primo maggio, Viva i lavoratori, l’Italia e il mondo intero”.
A conclusione della cerimonia l’inno nazionale e la deposizione dell’omaggio floreale ai piedi del Monumento dei Caduti sul lavoro intitolato alla “Civiltà e cultura del lavoro lecchese” in largo Caleotto.
Chiara Stefanoni