TERRORISMO, PENA CONFERMATA
A MOUTAHARRIK, ‘PUGILE DELL’ISIS’,
MA LA MOGLIE RIVEDRÀ I FIGLI

MOUTAHARRIK Abderrahim - classe 1988MILANO – Lei, Salma Bencharki, potrà riavere i due figli, mentre per il marito Abderrahim Moutaharrik, il “pugile dell’Isis”, la Corte d’assise d’appello ha ribadito la condanna a sei anni di prigione.

Il campione marocchino di kickboxing originario di Valmadrera e residente con la moglie a Lecco, era finito in carcere insieme alla consorte nell’aprile del 2016 con l’accusa di terrorismo internazionale.

BENCHARKI SalmaI giudici, però, hanno ridotto la pena a Salma Bencharki (a lungo residente in Valsassina) da 5 anni a 3 anni e 4 mesi e le hanno revocato la sospensione della potestà genitoriale sui due figli di 2 e 4 anni, che stando alle indagini la coppia voleva portare in Siria.

Per la prima volta, secondo l’accusa, nei confronti del kickboxer e dei suoi amici sono stati documentati messaggi personali indirizzati dal Califfato con l’incitamento a compiere atti di terrorismo contro il nostro Paese. L’8 aprile 2016 il pugile aveva ricevuto anche una sorta di poesia, ribattezzata dagli inquirenti “poema bomba”. L’avvocato di Moutaharrik, Sandro Clementi, ha sempre sostenuto che in realtà il pugile “non ha mai detto di voler colpire il Vaticano”.