LECCO – Pronto l’avvicendamento alle presidenze delle commissioni consiliari per l’amministrazione della città. Oggi si sono dimessi i tre presidenti in carica, Luigi Comi della III, Gianluca Corti della IV e Stefano Angelibusi della V, e la maggioranza ha già pronti i tre nomi che prenderanno il loro posto. Clara Fusi presiederà l’organo delle Politiche sociali, Anna Niccolai Istruzione e Cultura, mentre ad Elena Villa verrà affidata l’assemblea dedicata a Ambiente e Urbanistica.
Tre uomini lasciano spazio a tre donne, massima soddisfazione per le quote rosa quindi, non altrettanto equivalente il peso politico del turn over. Con le dimissioni di Gianluca Corti dalla presidenza della commissione IV infatti Appello per Lecco rinuncia a una posizione, a favore del Partito democratico. L’avvicendamento avverrà entro la pausa estiva, assicurano i capigruppo.
“Comi, Corti e Angelibusi – spiega la maggioranza in una nota congiunta – a causa di impegni lavorativi o istituzionali sopraggiunti nell’ultimo periodo, hanno preferito fare un “passo indietro” e lasciare spazio a chi può avere maggiore disponibilità di tempo da dedicare a questo importante ruolo, per il buon funzionamento delle Commissioni e del Consiglio Comunale”.
“I nomi proposti per la sostituzione – proseguono Gattari (Pd) Corti (ApL) e Spreafico (VL) – che saranno portati alla discussione nella prima riunione utile di ogni Commissione, sono quelli di Clara Fusi per la commissione III, Anna Niccolai per la commissione IV, e Elena Villa per la commissione V”.
“Si tratta di un avvicendamento fisiologico dopo circa due anni di mandato. Alcune persone, che hanno dato tanto all’Amministrazione, a causa di impegni lavorativi e personali, decidono di lasciare spazio a delle altre con nuove energie e soprattutto maggiori disponibilità di tempo. Il fatto poi che ci sia la disponibilità di tre donne, elette due anni fa per la prima volta in Consiglio Comunale, per ricoprire il ruolo di Presidenti di Commissione, è sicuramente un ulteriore elemento positivo” concludono i capigruppo di maggioranza.