OLGINATE – Per un anno e mezzo non ha versato le quote alla Fiom Cgil, ora la Maggi broup di Giovanni Maggi, già presidente di Confindustria, dovrà restituire circa 10mila euro. La decisione è del giudice del lavoro Giovanni Gatto del Tribunale di Lecco, dove la Fiom e la Maggi group hanno firmato la conciliazione.
La Fiom – riporta Il Giorno – ha prodotto una memoria evidenziando i comportamenti antisindacali dell’azienda di Olginate: “Quando il lavoratore invita il datore a trattenere una quota della retribuzione ed a versarla al sindacato, non fa altro che cedere parzialmente il proprio credito al sindacato stesso, operazione che integra una cessione di credito, per la quale non è necessaria l’accettazione del debitore ceduto, a cui è sufficiente notificare la cessione”. La Cassazione ha infatti stabilito che “nonostante l’abrogazione con referendum dei commi 2 e 3 dell’articolo 26 dello Statuto dei Lavoratori (L.300/70), il comportamento del datore che nel caso di cessioni del credito operate dai lavoratori omette di procedere alla trattenute ed al successivo versamento al sindacato designato costituisce una condotta antisindacale”. A questo punto l’azienda di Giovanni Maggi si è impegnata a restituire al sindacato rosso i circa 10mila euro trattenuti dalle buste paga della trentina di suoi lavoratori associati alla Fiom.