LECCO-BERGAMO, PONTE DI ISELLA
E LA GALAVERNA IN VALSASSINA:
VIABILITÀ CENTRALE IN PROVINCIA

LECCO – La viabilità continua ad essere un tema che anima molto i consigli provinciali, durante quello di ieri sera temi antichi come la Lecco-Bergamo, sono stati discussi accanto a problematiche più recenti come quella della del fenomeno della galaverna.

stefano simonetti_lega_consiglio provicniale2017A chiedere conto dello stato di avanzamento dei lavori del cantiere tra Rivabella e Vercurago, il consigliere leghista Stefano Simonetti: “Durante il sopralluogo del 9 novembre scorso al cantiere della Lecco-Bergamo ci avevano assicurato che era imminente l’inizio dello scavo della galleria. Le opere di attacco sono iniziate?”. Secca la risposta del presidente Flavio Polano: “Ci riserviamo di fare verifiche sotto il profilo dei lavori, al momento siamo impegnati sul versante finanziario per rimediare i soldi che mancano”.

Ma un altro sopralluogo, sempre a novembre, ha visto impegnati i padroni di casa di Villa Locatelli, quello al cantiere della ciclopista che dovrebbe collegare Lecco ad Abbadia. “Dopo la nostra visita i lavori sono rallentati fino a fermarsi, per l’insorgere di problematiche che comporterebbero varianti di progetto per quattro milioni di euro”, spiega Mattia Micheli, capogruppo di Libertà e autonomia, chiedendo delucidazioni al presidente. “Ho appreso anche io dalla stampa le ultime novità – risponde quest’ultimo –, in ogni caso abbiamo dei contatti con il dirigente del Mit che si occupa degli appalti dell’Anas e scriveremo a lui per avere contezza della situazione”.

isella-ponte-civate-6Anche il ponte di Isella, attualissimo tema di dibattito, è stato posto all’attenzione dei consiglieri provinciali dal gruppo di area Ncd, che nella propria interpellanza ha richiesto che la Provincia possa “promuovere un’analisi approfondita delle condizioni statiche del ponte, la riapertura al traffico ai mezzi leggeri e il ripristino della fermata dell’autobus della tratta Como-Lecco”.

È Mauro Galbusera, consigliere della lista del presidente con delega a Viabilità e Grandi infrastrutture, a rispondere. “Premettendo che la struttura non è di proprietà della Provincia, ci siamo mobilitati per cercare di facilitare e fornire un supportato al Comune di Civate il quale, assieme all’Anas, ha già avviato le analisi per determinare la portata ponte. Durante l’incontro al ministero ci hanno spiegato che la valutazione non si è ancora conclusa perché, non essendo disponibili i disegni tecnici, l’iter è più lungo, comunque ci hanno promesso una risposta entro tre mesi”.

“Per quanto riguarda il problema della fermata dell’autobus – prosegue Giuseppe Scaccabarozzi, titolare di Trasporti e Mobilità – la Provincia si è attivata per trovare una soluzione già il 2 novembre, quando abbiamo effettuato un sopralluogo per modificare i percorsi o le fermate lungo la tratta del D60 e del C40. Da un’ulteriore visita dell’8 di febbraio abbiamo potuto constatare sia il disagio arrecato all’utenza da questa situazione, sia però la difficoltà a realizzare la fermata provvisoria sotto il ponte. Questa soluzione non garantirebbe infatti la sicurezza degli utenti”, non si può far fermare l’autobus in superstrada, insomma. “Anche la possibilità di usare la rotonda di Isella come tappa provvisoria, consentendo al bus l’inversione di marcia, non dà nessuna garanzia in termini di sicurezza. Restiamo in attesa del riscontro formale da parte dell’Agenzia dei trasporti di Como Varese e Lecco, ma soprattutto degli esiti delle prove di carico sul ponte”.

antonio pasquini_ncd_consiglio provicniale2017A preoccupare Antonio Pasquini, Libertà e autonomia, è invece il fenomeno della galaverna, per via del quale durante il mese di gennaio e febbraio alcune strade della Valsassina sono diventate poco percorribili a tal punto da creare disagi agli automobilisti, oltre a qualche episodio pericoloso. “Il fenomeno della galaverna non si verifica ad agosto, in certe parti della nostra provincia le strade per tre mesi sono ghiacciate, oggi, nel 2017, determinati fenomeni atmosferici si possono prevedere, con maggior controllo e maggior attenzione. Questa volta c’è stata l’incapacità di garantire spargisale in Valsassina tra il 10 e l’11 gennaio e questa è stata la causa degli incidenti che sono capitati”.

“Il fenomeno a cui si fa riferimento – replica ancora il dem Galbusera – è stato la conseguenza di un rasserenamento repentino, che causando inversione termica, ha fatto sciogliere la neve al sole che poi si è nuovamente ghiacciata rendendo le strade poco praticabili. Questa particolare condizione è difficilmente prevedibile. Il servizio neve della Provincia in uso è quello del 2011/2012, che prevede operazioni di controllo, salature, sabbiature, è da considerate che l’ente ha subito tagli importanti – da 36 cantonieri a 18 – ed è sempre più difficile garantire la sicurezza, ma il personale fa un ottimo lavoro. Prendiamo comunque atto e avremo occhio di riguardo in più”.

Manuela Valsecchi