Nome della via: Via don Serafino Morazzone
Rione e posizione della via: Chiuso, collega via del Sarto a via Laini.
LECCO – Il 39esimo episodio della nostra rubrica ‘Sulle strade di Lecco’ è dedicato ad un personaggio, beatificato il 16 giugno 2011, che ha vissuto gran parte della sua vita al servizio degli altri, un povero sacerdote di campagna amato da tutti i suoi concittadini e ricordato ancora oggi: Serafino Morazzone.
«Il curato di Chiuso era un uomo che avrebbe lasciato di sè una memoria illustre […]. Egli era pio in tutti i suoi pensieri, in tutte le sue parole, in tutte le sue opere: l’amore fervente di Dio e degli uomini era il suo sentimento abituale […] ed era profondamente umile, senza sapere di esserlo […]. Se ogni uomo fosse nella propria condizione quale era egli nella sua, la bellezza del consorzio umano oltrepasserebbe le immaginazioni degli utopisti più confidenti. I suoi parrocchiani, gli abitatori del contorno lo ammiravano, lo celebravano; la sua morte fu per essi un avvenimento solenne e doloroso […]. Ma dieci miglia lontano di là, il mondo non ne sapeva nulla, non lo sa, non lo saprà mai: e in questo momento io sento un rammarico di non possedere quella virtù che può tutto illustrare, di non poter dare uno splendore perpetuo di fama a queste parole: Prete Serafino Morazzone Curato di Chiuso.» (Alessandro Manzoni, Fermo e Lucia, cap. I, Tomo 3). Con queste parole, Alessandro Manzoni, descrive il “suo” curato di Chiuso che per tanti anni aveva anche svolto il ruolo del confessore in casa Manzoni.
Serafino Morazzone, nato a Milano il primo febbraio del 1747, fu parroco di Chiuso dal 1773 al 1822, anno della sua morte. A lui sono attribuiti diversi atti e i più ricordati dagli abitanti del rione sono sicuramente il miracolo delle fragole, fatto su cui si sviluppò il processo di beatificazione voluto da Ildefonso Schuster, e la traversata del lago di Garlate per mettere in salvo i suoi parrocchiani durante la battaglia di Lecco, combattuta dai francesi e dagli austriaci nel 1799.
Le spoglie mortali del buon curato di Chiuso sono state deposte nella chiesetta di San Giovanni Battista a Chiuso, più comunemente nota con il suo nome e qui riposano ancora oggi, meta per devoti e pellegrini che gli rendono omaggio.
A.G.