CHIUSURA DEL BIONE/FP CGIL:
“COLPA DEL CAOS IN COMUNE,
I LAVORATORI NE FANNO LE SPESE”

marco-paleari-cgilLECCO – Anche i sindacati si scagliano contro la chiusura del centro sportivo Bione. “Si tratta dell’ultima goccia che fa traboccare il vaso sul disastro della tanto decantata riorganizzazione sostenuta dalla giunta guidata da Virginio Brivio, in testa l’assessore Corrado Valsecchi responsabile al personale nonché ai lavori pubblici e al patrimonio, coadiuvato dal segretario comunale Michele Lucisano e dallo stesso sindaco” afferma duramente Marco Paleari, segretario Fp Cgil, che sta seguendo in particolar modo la riorganizzazione in Comune.

“Qualcuno tempo fa, in Comune, si parlava di un nuovo management, di rotazione, del fatto che tutti dovevano saper fare tutto, ma ora chi diceva tutto questo lo si vede molto lontano rispetto a quanto sta succedendo oggi al Comune di Lecco – prosegue -. Dirigenti che se ne vanno, personale sempre più scontento, buona parte degli uffici comunali puntellati, difficoltà di svolgere i servizi con la professionalità che hanno distinti fino a questo momento i lavoratori di Palazzo Bovara”.

centro-sportivo-bione-cartello“In questa confusione sovrana – continua Paleari -, la preoccupazione mi porta al tema del Bione: se veramente sabato si dovessero riconsegnare le chiavi del centro sportivo molti lavoratori rimarranno senza occupazione, e anche se dovessero essere temporaneamente o per sempre ricollocati in altre strutture comunque, vuol dire procurare disagio a loro. Ed è la prima volta che mi capita di vedere un comune che produce disoccupazione. Un’altra preoccupazione, da cittadino più che da sindacalista, è che la chiusura del centro sportivo storico principale della città di Lecco, farà calare il sipario almeno per il momento, su quello che è la storia dello sport in città e purtroppo molte società non potranno più svolgere le loro attività e questo è sicuramente un danno all’immagine”.

Non solo il problema del Bione. In questi giorni c’è anche il disagio causato dalla neve e dal freddo. “La città, in qualche modo, è rimasta segnata anche per la caduta di pochi centimetri di neve, e ancora oggi i marciapiedi e i piazzali sono coperti di ghiaccio. Tutto questo per non aver messo in pratica protocolli che giacevano sui tavoli dei responsabili da mesi, protocolli che accompagnavano il piano neve e che vedevano investiti società come Econord e Silea per l’intervento di pulizia della neve sui marciapiedi sui Piedibus ovvero tutte quelle che sono le aree pedonabili. È evidente che se un protocollo non viene messo in atto chi doveva intervenire non è intervenuto non ha colpa, quindi a maggior ragione la responsabilità ancora una volta ricade sulla riorganizzazione, chi deve fare che cosa”.

Il sindacalista però tende una mano al primo cittadino. “Tutto questo mi fa molto dispiacere, spero sempre che il sindaco prenda ancora in considerazione la possibilità di riaccendere il dialogo con le parti sociali e con i lavoratori per fare chiarezza e per riprendere seriamente un confronto su una vera riorganizzazione condivisa e far tornare questo comune un ente appetibile per i lavoratori e dirigenti”.