BATTAGLIA CONTRO IL FREDDO:
“ABBEVERATOI GELATI IN STALLA
A RISCHIO LE COLTIVAZIONI”

coldiretti trattori agricolturaLECCO – “Quella contro il freddo sta diventando in questi giorni un’autentica lotta: per riscaldare le serre e salvare le colture orticole e vivaistiche minacciate dal gelo, ma anche per impedire alle tubature di strutture e stalle di gelare: addirittura, in molti casi, è necessario rompere i blocchi di ghiaccio in cui, di fatto, si sono trasformati gli abbeveratoi delle stalle. Insomma, non bisogna assolutamente abbassare la guardia”.

Così Fortunato Trezzi e Raffaello Betti, presidente e direttore di Coldiretti Como Lecco, sintetizzano il quadro legato all’ondata di gelo che sta colpendo anche le nostre province. A Lecco le scorse notti la colonnina di mercurio è scesa fino a -6, a Como addirittura fino a -9. In alcune zone delle due province, anche in pianura, tuttavia si sono registrati valori anche inferiori.

Alberi da frutto, floricole e olivi sono tra le realtà che, perdurando gli effetti del gelo, potranno avere i problemi maggiori. Va da sé che temperature così basse comportano un ‘superlavoro’ delle caldaie utilizzate in serra per riscaldare i tunnel e, di conseguenza, maggiori spese di riscaldamento per le imprese agricole, peraltro alle prese con il rincaro del gasolio che si è registrato nelle ultime settimane”. Perdurando la situazione, si temono ripercussioni persino per le verdure e gli ortaggi ‘invernali’ coltivati in pieno campo come cavoli, verze, cicorie. Non solo: al freddo, infatti, si aggiunge anche il problema del clima secco che ha quasi bloccato i cereali autunno-vernini, come il frumento, rallentandone la crescita.

Presto anche la neve potrebbe fare capolino fino alla bassa collina: per garantire la percorribilità delle strade sono pronti ad intervenire gli imprenditori agricoli con le lame montate sui loro trattori che si attrezzano così a mezzi spazzaneve. Il maltempo con freddo e gelo apre il 2017 dopo un mese di dicembre che ha fatto registrare in Italia una temperatura massima superiore di 2.1 gradi alla media, che ha di fatto ingannato le piante e rese più vulnerabili allo sbalzo termico improvviso. Nell’area lariana, peraltro, si è assistito negli ultimi anni ad una progressiva accentuazione tra le temperature minime (sempre più basse) e quelle massime (sempre più alte) con un progressivo incremento dell’escursione termica. Anche il mese di novembre è risultato particolarmente caldo in Italia dove si è registrata una temperatura massima superiore di 1,2 gradi alla media.