DUBINO – I fatti, abbastanza incredibili ma purtroppo non senza precedenti, a Dubino, in bassa Valtellina, dove sono scoppiati tafferugli tra “adulti” sugli spalti mentre i piccolissimi giocavano in campo.
E proprio i bimbi dell’Olginatese e della squadra comasca dello Xenia hanno dovuto assistere attoniti e poi in lacrime a scene deplorevoli causate da presunte persone mature.
Sul fatto ha preso posizione con molta lucidità la società calcistica del lecchese. Ecco la lettera ai genitori del club bianconero:
Genitori, prendete esempio dai vostri figli
OLGINATE – Ci capita troppo spesso di assistere a episodi deplorevoli proprio nei contesti dove il calcio dovrebbe esprimere meglio la sua dimensione di gioco e divertimento. Quando, cioè, in campo ci sono i bambini.
Questa volta, nostro malgrado, siamo stati chiamati in causa direttamente da quanto successo domenica a Dubino e ci sentiamo perciò in dovere di chiedere scusa e agire di conseguenza.
A parer nostro, l’episodio dimostra per l’ennesima volta come il problema più grande del calcio giovanile siano i genitori che scaricano sui propri figli attese e responsabilità che non gli competono. I bambini sono solo delle vittime, costrette loro malgrado ad assistere a comportamenti indegni da parte di chi invece dovrebbe indicargli i giusti comportamenti e i giusti valori.
Non vogliamo entrare nel merito di chi abbia iniziato prima. I nostri genitori o quelli delle squadre avversarie. Che siano stati alcuni o tutti. Sta di fatto che in tribuna sono volate parole, spintoni, schiaffi e pugni. E questo noi non lo possiamo accettare.
C’è però una cosa che ci rinfranca. Se da un lato non possiamo insegnare molto a chi sta sulle tribune, dall’altro siamo chiamati a dimostrare ai giovani e ai piccoli calciatori, che la via è un’altra. E così è stato. Siamo fieri che loro e gli allenatori di entrambe le squadre abbiano immediatamente interrotto il gioco per unirsi in un abbraccio e salutare il pubblico. Tutti insieme come semplici bambini. E così hanno detto “basta! Noi non giochiamo più”. Il torneo è finito lì, in quel momento, con tutti i vincitori in campo a congratularsi e i perdenti in tribuna.
Sono parole forti? Lo sappiamo. Ma per noi va bene così. Bravi tutti i bambini e gli allenatori che hanno saputo interpretare il giusto spirito di quello che noi intendiamo essere il bello del calcio. E’ stato un segnale forte e importante, che ben rappresenta i valori della nostra società.
Chiediamo scusa ancora una volta agli organizzatori del torneo e agli amici dello Xenia, immediatamente concordi con noi nel condannare questo brutto episodio.
E con l’intento di provare almeno a trarre una lezione da quanto successo, questa sera i nostri 2006 non hanno svolto il solito allenamento, ma scritto dei piccoli temi su ciò che non gli è piaciuto di questa brutta esperienza e su come vedono loro il gioco del calcio. Consegneremo questi scritti ai loro genitori e li inviteremo a leggerli. Perché quello che è successo non si può cancellare, ma almeno possiamo provare a trarne un insegnamento.
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