UN’ALTRA SCUOLA PRECARIA.
I GENITORI DELLA CARDUCCI
SCRIVONO AL SINDACO

SCUOLA CARDUCCI LECCOLECCO – I bimbi della Carducci sono rientrati in classe dopo l’estate con il divieto di correre, un provvedimento interpretato forse con troppo poca elasticità ma che è motivo per i genitori della scuola primaria “Carducci” per riportare l’attenzione sulla situazione che definiscono “di degrado” dell’edificio e dei suoi spazi comuni, anche esterni. Ecco in forma integrale la lettera indirizzata al sindaco di Lecco Virginio Brivio.

Egr. Signor Sindaco e leggenti tutti,

per molti, lunedì 12 scorso è ripresa l’attività scolastica, affrontata con entusiasmo dai nostri ragazzi che, dopo tre lunghi ed estenuanti mesi di vacanza, vedevano l’opportunità di rivedere i propri amichetti e crescere nell’apprendimento.

Con estremo disagio di noi genitori, al rientro dopo le prime quattro ore di scuola, i bambini tutti hanno lamentato un malessere profondo.
Accolto con molta sorpresa da parte nostra, com’è comprensibile, il malessere sarebbe stato determinato dal fatto che le insegnanti hanno trasmesso agli alunni un divieto impartito tramite le stesse dal Dirigente scolastico, che impedirebbe durante la ricreazione nel cortile della scuola di correre, liberando quel surplus di energie di cui i bambini sono naturalmente dotati, e permettere quell’attività ludica attraverso la quale gli stessi socializzano e creano il proprio piccolo ambito comunitario.

Oggi il Dirigente scolastico, con una nota pubblicata sul sito dell’Istituto Comprensivo Lecco 1, avrebbe smentito questa sua disposizione, sostenendo di aver solo disposto che “il personale di assistenza ha l’obbligo di impedire corse sfrenate e giochi violenti”.

Posto che una simile raccomandazione ci par superflua, stante l’usuale cura manifesta da parte delle insegnanti ai bambini durante tutta la loro permanenza presso l’istituto scolastico, non essendo stati presenti all’incontro tra Dirigente e insegnanti, non possiamo far altro che supporre possa esser stata fraintesa ed erroneamente trasmessa ai bambini dalle insegnanti stesse, anche se non possiamo esimerci dal riportare l’infelice chiosa con cui il Dirigente liquida la questione, offendendoci profondamente come genitori: “Chi ha tentato di montare ad arte una polemica, per scopi sicuramente diversi dal costruire sinergie tra Istituione scolastica e famiglie, dovrebbe farsi un esame di coscienza. Per favore, occupiamoci di cose serie”.
Se il Dirigente ritiene che la preoccupazione dello stato di degrado in cui versa la scuola frequentata dai propri figli sia “montare ad arte una polemica”e non sia da parte di un genitore “occuparsi di cose serie”, forse l’esame di coscienza dovrebbe farlo lui in primis.

Disegni 5A G.V. Carducci

Questo ipotetico fraintendimento, Signor Sindaco, non supera però il vero problema della Carducci: l’oggettivo stato di degrado dell’edificio, sia internamente e sia, soprattutto, proprio esternamente in quell’area adibita appunto alla ricreazione degli alunni, nonché alla palestra, che dovrebbe essere alternativa al cortile nel consentire l’attività ricreativa quando il maltempo imperversa.
Spesso lo scorso anno la cura del cortile è stata assunta in via sporadica e del tutto volontaria da parte di alcuni genitori, ma questo ovviamente non basta a garantire agli alunni della scuola le condizioni di sicurezza e agibilità ottimali.

A tal proposito, le insegnanti (alle quali, ribadiamo, va la nostra piena fiducia e stima, e dunque non abbiamo motivo di non credere) in un incontro informale avvenuto alla chiusura delle lezioni nella giornata di ieri, ci hanno riportato l’esito di un incontro con l’allora Assessore all’Istruzione Bonacina, legato all’imminente (e incombente sul cortile succitato) stabile adiacente alla scuola Carducci; durante questo incontro, riportano le insegnanti il fatto che l’Assessore avrebbe inteso rassicurarle in merito alle preoccupazioni esternate, promettendo loro, verbalmente, di voler dedicare 300.000 euro – dei 600.000 introitati per oneri di urbanizzazione derivanti dall’edificazione dello stabile indicato – al ripristino delle condizioni di idoneità, decoro e sicurezza della Carducci stessa.
Intervento che ovviamente non è mai avvenuto, stante lo stato di elevato degrado dell’edificio e del cortile circostante.

Ora, Signor Sindaco, con la presente non è nostra intenzione mettere in dubbio né le parole dell’odierno Dirigente scolastico né quelle dell’allora Assessore Bonacina, né tantomeno vogliamo però mettere in discussione la credibilità delle insegnanti dei nostri figli, a cui rinnoviamo la nostra stima e fiducia; è però nostra intenzione elevare un grido di allarme e preoccupazione per le condizioni in cui versano le scuole lecchesi, e di conseguenza per l’integrità morale ancor prima che fisica dei nostri figli, che sono parte integrante e costitutiva della collettività lecchese.
Anzi, sono proprio loro il futuro di questa collettività, e crediamo di non trovare contestazione nel dire che è desiderio e obbligo di tutti far sì che possano crescere nel più totale benessere psicofisico, garantito da noi genitori e voi parte dell’Istituzione Amministrativa, orgogliosi di far parte di questa collettività.
Prima che poter raccontare delle statue che adornano la città, o delle asfaltature nuove nelle aree limitrofe alla scuola per i nuovi (e del tutto poco funzionali) sensi unici predisposti dall’Amministrazione, sarebbe bello che i nostri ragazzi potessero raccontare di quanto è bello crescere, studiare e relazionarsi coi propri pari nelle scuole che quotidianamente, per un periodo consistente della loro giovane esistenza, frequentano.

Con la presente, dunque, siamo a chiedere a Lei, Signor Sindaco, e a chi per competenza ne ha facoltà, un tempestivo intervento atto ad assicurare alla scuola e ai ragazzi che la frequentano, le condizioni minime di decoro entro le quali farli crescere.

Alcuni genitori della scuola Carducci di Lecco