CALCIO LECCO, LA VENDITA:
L’ACQUIRENTE È DEL TERRITORIO,
I RUSSI FAREBBERO GLI SPONSOR

Calcio Lecco Seregno FormazioneLECCO – Solo lunedì si saprà chi è l’acquirente della Calcio Lecco. “Per ora vuole rimanere top secret – spiega Sandro Meregalli, responsabile del settore giovanile lecchese e intermediario nelle trattative –, ma si tratta di una persona di spessore,  con grandi ambizioni. Infatti sta già lavorando per il ripescaggio in Lega pro. È qui per questo”. Molto probabilmente il nome, e l’ufficialità, saranno rese note a inizio della prossima settimana. Con lui anche la famosa cordata “russa”, non direttamente in società, ma più probabilmente come sponsor. E al Lecco tornerebbe a tutti gli effetti anche il settore giovanile. Creato un anno fa il vivaio in realtà è di proprietà di un’azienda esterna che fa capo proprio a Meregalli. Ma il dirigente assicura che la “cantera” tornerebbe di proprietà di via don Pozzi. Intanto si sta lavorando per rendere fattibile il ripescaggio in serie C, così che non ci siano problemi di ogni genere.

Uno che sarà risolto in giornata è quello riguardante la vertenza di Nicolò Crotti, ex giocatore bluceleste finito al Ciserano che ha lamentato mancati compensi. Il misterioso acquirente si sarebbe poi detto disponibile a sistemare le ultime pendenze per chiudere la stagione in corso, compresi gli stipendi dei giocatori, la tassa di 250mila euro da versare a fondo perduto alla Lega per richiedere il ripescaggio e, soprattutto, il famoso debito di oltre 700mila euro che grava su via don Pozzi da tempo.

“Si tratta di una persona che non vuole speculare e che non ha problemi a investire, soprattutto perché c’è la possibilità concreta di tornare in serie C. Non si tratta però dell’unica trattativa presente, ce ne sono altre, ma questa sembra essere la preferita dalla società”. Ovvero da Cristina Bizzozero, figlia del patron Daniele tuttora agli arresti domiciliari perché accusato di concorso in bancarotta. Se sarà la persona giusta solo il tempo potrà dirlo. Ma i  tifosi, ovviamente, rimangono in allerta.