I RAGAZZI DELL’ISGMD DI LECCO
IN VISITA A BRUXELLES:
SI È DISCUSSO DI MIGRAZIONI

isgmd lecco bruxellesLECCO – La crisi dei rifugiati ha riunito i cittadini europei in gesti di incredibile generosità, ma ha anche messo a dura prova la solidarietà europea, ponendo in luce divergenze tra gli Stati membri e preoccupanti segnali di discriminazione e malcontento. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha invitato un gruppo di giovani tra i 16 e i 17 anni provenienti da tutta Europa a venire a Bruxelles per discutere quello che è chiaramente uno dei temi di maggiore attualità dell’agenda politica del momento: la migrazione e l’integrazione. All’iniziativa hanno partecipato anche gli studenti del Istituto Scuola Grafica Moda Design di Lecco, in rappresentanza dell’Italia.

La discussione si è tenuta a ridosso della sessione plenaria del CESE, che comprendeva un dibattito ad alto livello con Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, e Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza. I giovani hanno esaminato una serie di questioni legate all’integrazione, dal ruolo delle scuole e delle società sportive e culturali nella lotta contro la discriminazione alla comunicazione delle informazioni sulla crisi dei rifugiati per passare poi al ruolo dei media e all’importanza di un approccio ben definito e umano alla gestione dell’integrazione.

Dopo un dibattito aperto e animato su dieci proposte, i giovani delegati hanno approvato tre proposte generali per una migliore integrazione dei migranti, in particolare dei minori, nelle società europee: 1) Media e migranti, riforma dei media mediante investimenti UE: suggerimenti per imporre orientamenti più rigorosi nella comunicazione sui migranti e altre misure di sensibilizzazione e lotta alla discriminazione; 2) Revisione dell’accordo di Dublino: hotspot, trattamento più rapido delle domande di asilo e corsi di formazione linguistica e culturale prima di procedere alla ricollocazione dei rifugiati tra gli Stati membri dell’UE; 3) Misure a livello dell’istruzione, esonero iniziale dalla valutazione, scambio culturale, adattamento secondo un proprio ritmo: inserimento graduale dei rifugiati nel sistema scolastico, riconoscimento dell’importanza dell’istruzione ai fini dell’integrazione.

I giovani non si sono mostrati minimamente intimoriti dai riflettori della scena politica europea. Dopo un’introduzione sul ruolo della società civile organizzata nella gestione della crisi migratoria, si è data loro la parola.

“In quanto portavoce della società civile, siamo pronti ad assicurare che siano ascoltate le opinioni, le esperienze e le idee delle nuove generazioni dell’Europa su questo tema fondamentale”, ha affermato Gonçalo Lobo Xavier, vicepresidente del CESE per la comunicazione. “Vogliamo veder adottare un approccio unificato e umanitario all’immigrazione e all’asilo. I rifugiati hanno diritti, ma hanno anche l’obbligo di rispettare i valori e le responsabilità sociali che prevede l’UE”, ha aggiunto. Questa posizione è stata confermata dai contributi dei giovani nel corso del dibattito. Membri e responsabili politici UE sono rimasti colpiti dagli spunti di riflessione e dai suggerimenti pratici da essi offerti per promuovere una risposta più integrata alla crisi migratoria.

giovani europaUn giovane delegato del Regno Unito ha affermato che l’UE dovrebbe cercare di creare dei “team” di persone celebri che promuovano la tolleranza nei confronti di altre culture. Il suo compagno di delegazione che ha presentato la proposta vincente “Media e migranti” ha aggiunto: “Perché non importiamo delle serie televisive da tutto il mondo per sensibilizzare gli europei alle culture di altri paesi, fare in modo che questi non siano per loro soltanto zone di guerra? Potremmo così apprezzare questi luoghi, renderci conto che li stiamo perdendo ed essere spinti a realizzare dei cambiamenti concreti e a dimostrare maggiore rispetto per i migranti in fuga da questi paesi”.

Secondo uno degli studenti della delegazione ungherese, abbiamo bisogno di politiche aperte e generose per trovare soluzioni sostenibili per un’Europa basata su “democrazia e dignità, ma anche sul nostro sistema di valori: un’Europa con dei valori e con un cuore”. Uno studente slovacco ha dichiarato che è molto importante integrare i giovani rifugiati perché costituiranno la generazione futura, i futuri “lavoratori o geni, ed è per questo che non vogliamo dissuaderli”.

“L’istruzione è cruciale per trovare occupazione in futuro, ma anche per interagire con i coetanei e integrarsi nella società” ha affermato uno degli studenti della delegazione croata. Offrendo un piano concreto per l’istruzione dei giovani rifugiati, il delegato ha proposto di organizzare delle giornate dell’integrazione per i nuovi arrivati, affinché possano “parlare della loro cultura, delle loro tradizioni gastronomiche e degli usi e costumi del loro paese”. Secondo una partecipante danese, il fatto di condividere degli interessi è essenziale poiché consente ai giovani rifugiati di partecipare alle associazioni locali, che possono accoglierli e invitarli a partecipare ai loro eventi e alle loro manifestazioni. “Il fatto di accogliere i rifugiati e coinvolgerli maggiormente nella comunità rappresenta un’opportunità “, ha aggiunto, “che avrebbe la possibilità di integrarli facendo leva sui loro interessi “.

Nell’ambito della discussione sulla proposta di rivedere l’accordo di Dublino, considerato “limitante” da una delegata maltese, è sorta l’idea di creare degli “hotspot” per rispondere rapidamente ai bisogni dei profughi. “Questa è una crisi… bisogna affrontarla ora!”, ha dichiarato la delegata maltese, aggiungendo che l’Europa fa parte di un’Unione e dovrebbe condividere equamente le responsabilità. Secondo una partecipante serba, l’Europa non utilizza al meglio le competenze e le qualifiche dei migranti e occorre rivedere il sistema UE di riconoscimento delle qualifiche per renderlo più equo. “I rifugiati potrebbero fare dei tirocini nelle imprese sotto la guida di un tutor dotato di esperienza per agevolare la loro integrazione ed emancipazione”, ha aggiunto la delegata serba.

your europe tour sayCirca 33 scuole — ognuna in rappresentanza di uno Stato membro o di un paese candidato — sono state scelte con sorteggio e invitate a partecipare a questa iniziativa annuale per la gioventù, unica nel suo genere, che ricalca il lavoro svolto dai membri del CESE.

Oltre a conoscere da vicino il funzionamento del Comitato e a scoprire di persona come esso rappresenta la società civile, i giovani partecipanti hanno avuto l’occasione di rivolgere direttamente delle domande ai leader politici, alimentando così le riflessioni su diverse tematiche. “Voi siete i rappresentanti e i difensori dei rifugiati nelle vostre comunità. Abbiamo bisogno della vostra partecipazione e del vostro contributo attivo per sfatare i miti che circolano sui migranti e sui rifugiati”, ha dichiarato Pavel Trantina, presidente della sezione SOC.

“Quest’anno ‘La vostra Europa, la vostra opinione!’ ha accolto studenti provenienti dai 28 Stati membri e dai cinque paesi candidati ma anche osservatori dal Giappone. Ringrazio i partecipanti per l’eccellente lavoro svolto. Credetemi, noi non avremmo potuto fare meglio” ha dichiarato Eve Päärendson, membro del CESE, al termine della manifestazione. José Antonio Moreno Diaz, membro spagnolo del CESE, si è detto colpito dalle soluzioni proposte per far fronte ad alcune questioni complesse “anche per gli adulti e i responsabili politici “, e ha elogiato il buon senso dimostrato nell’affrontarle. “Siete lo spirito dell’Europa”, ha concluso.