ARRAMPICATA/GRANDE SUCCESSO
PER IL “PROMOROCK” LECCHESE

promorock

LECCO – Più di ottanta tra bambini e ragazzi hanno preso parte alla terza gara del circuito promozionale di arrampicata “Promorock”, che si è tenuta sabato presso il palazzetto di via Carlo Mauri a cura del gruppo Ragni. I partecipati divisi in quattro categorie – 1°2° elementare, 3°4°5° elementare, medie e superiori – si sono confrontati su due prove, dalla somma delle quali è stata stilata un’unica classifica. La gara di velocità, in cui vince chi arriva impiegando meno tempo al top, e la gara di boulder: con 6 o 8 blocchi da salire a seconda dell’età, in cui vince chi riesce a concludere il corto ma intenso itinerario (si scala in questo caso senza la corda) usando il minor numero di tentativi a disposizione (ogni scalatore aveva a disposizione 45’ per provare i problemi).

podio_medieF_promorockPer la categoria dei più piccini – 1°2° elementare – si aggiudicano la medaglia d’oro Roberto Anghileri del Team Gamma e Silvia Paganini della Sportiva Valbronese. Seguiti rispettivamente da Luca Rigamonti ed Elia Riva e Arianna Lentati e Tatiana Cardenas. Podio “tutto Ragni” per le bambine di 3°4°5° elementare: Valentina Airoldi, Giulia Passini e Vera Missaglia; mentre podio extra-provinciale per i maschietti: Yuri Biggi di Boulder&Coo di Agrate Brianza, Simone Parravicini del Climbers Triuggio ed Emanuele Vinelli ancora Boulder&Coo. Nelle medie medaglia d’oro ai fratelli Monticelli del Climbers Triuggio Fabio e Matilde, seguiti rispettivamente da Pietro Balossi dei Ragni e Igor Maj di Boulder&Coo, e Beatrice Colli del Team Gamma e Alice Rizzi dell’ASP Premana. Nella categoria superiori tornano protagonisti i lecchesi con Serena Barachetti del Team Gamma e Luca Benedetti dei Ragni.

Una manifestazione ben riuscita, che dimostra una volta in più la crescente diffusione dell’arrampicata sportiva – soprattutto tra i più giovani – e l’apprezzamento del “Promorock” che si conferma un circuito di riferimento per molte associazioni e gruppi sportivi lombardi. La speranza è naturalmente che la diffusione di questo sport vada di pari passo con quella della cultura e dell’etica sportiva.

Manuela Valsecchi