LECCO/LE LINEE PROGRAMMATICHE
BRIVIO: “LAVORIAMO SODO
PER CAMBIARE PASSO”

LECCO – Al fotofinisch Lecco ha le sue linee programmatiche di mandato. Si tratta del documento obbligatorio con il quale il sindaco, sentita la Giunta, presenta al consiglio comunale per l’approvazione e alla città le azioni e i progetti che intende realizzare nel corso del quinquennio.

Nel rispetto di quanto previsto dallo statuto, ovvero entro 6 mesi dalla prima assemblea di consiglio comunale, il sindaco ha trasmesso ieri al Presidente del Consiglio comunale il documento.

Giorgio Gualzetti Appello per lecco“Ho ricevuto dal sindaco le linee programmatiche di mandato per il quinquennio 2015-2020 e le ho inoltrate ai capigruppo affinché entro 20 giorni essi possano restituirmi le loro eventuali osservazioni al testo, che invierò immediatamente al sindaco. – precisa il presidente del consiglio comunale di Lecco Giorgio Gualzetti -. Scaduto questo termine, entro ulteriori 20 giorni convocherò un consiglio comunale, nell’ambito del quale il documento dovrà essere approvato anche dall’organo collegiale. Per facilitare l’approfondimento delle azioni e dei progetti contenuti nelle linee programmatiche è stata prevista una seduta della commissione capigruppo per lunedì 11 gennaio, durante la quale i partecipanti potranno confrontarsi direttamente con il sindaco sui contenuto del testo. Il tutto avviene nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 14 dello statuto comunale di Lecco”.

Virginio Brivio bis sindaco fascia“Le linee programmatiche tengono conto non solo del programma elettorale, bensì anche dei nuovi spunti emersi in questi mesi dal protagonismo dei nuovi amministratori, di alcuni iniziali mutamenti del contesto socio-economico e delle importanti novità normative, non da ultima la recente Legge Finanziaria in grado di cambiare in maniera significativa il sistema di finanziamento della spesa corrente e parzialmente riaprire dopo anni la possibilità di fare investimenti – spiega il sindaco Virginio Brivio -. Tengo a fare una riflessione, la medesima con la quale ho introdotto il documento sottoposto in questi giorni all’attenzione dei capigruppo: non si governa una città da soli. Fare il bene della città significa avere il coraggio di compiere scelte che travalicano gli interessi di parte o le appartenenze politiche, perché una parte, per quanto ampia, di cittadini e di elettori, non può governare da sola senza rimanere attenta ai bisogni e alle richieste di chi, per diversi motivi, non si è voluto riconoscere nella proposta che ha ottenuto il consenso elettorale. Occorre avere il coraggio di rivolgersi con semplicità e determinazione anche a quanti in quella proposta non si sono ritrovati, chiedendo loro di valutare e convergere laddove possibile. Per questo motivo mi auguro che i capigruppo trovino in questo documento un’occasione di riflessione collettiva sulle azioni e sui progetti pensati per la nostra città”.