IL VIAGGIO COME SCOPERTA:
A LEZIONE DI VAGABONDAGGIO
CON IL PROF. CASTO PATTARINI

immagimondo pattarini 2LECCO – Una passeggiata quanto meno particolare quella organizzata ieri pomeriggio, 20 settembre, dall’ormai ex-professore di storia e filosofia al Liceo Grassi, Casto Pattarini, all’interno di Immagimondo. Il titolo dell’iniziativa, “Fontane di tutto il mondo, dissetatemi!“, ha un riferimento, velato ma non troppo, a “un libricino di qualche anno fa che forse qualcuno legge ancora”, per dirla con le parole di Pattarini.

Una lezione pratica e insieme teorica di quello che il professore ha definito il vagabondaggio post-moderno, un modo di viaggiare da sempre frequentato dall’esuberante ex docente. Tale vagabondaggio prevede l’abbandono di ogni tipo di pianificazione, lasciandosi guidare dalla casualità che regola la vita degli uomini. Il punto di arrivo di tale viaggio, infatti, non è mai dato a priori: si sceglie un punto di partenza e si procede di nuova conoscenza in nuova conoscenza, di scambio in scambio, in un tragitto dove a regnare è l’incontro con l’altro.

“Una volta – racconta Pattarini – sono andato al casello dell’autostrada a Bergamo ad aspettare che qualcuno mi raccogliesse. Quando mi è stato chiesto dove volevo andare, ho risposto ‘vado dove vai tu’. E così mi sono ritrovato a Zagabria! La parola d’ordine del vagabondaggio post moderno infatti è: Where are you going? Where you are going“. Ma l’acqua, con questo, cosa c’entra? La risposta del professore è semplice: “l’acqua è il filo conduttore di ogni viaggiare, infatti dove c’è l’uomo c’è l’acqua, e dove c’è l’acqua c’è l’uomo, uomo che originariamente ha costruito intorno a pozzi e fontane le forme di socialità”.

Questa insolita camminata pratico-teoretica (partita da via del Pozzo) si è conclusa alla fontana dello Stoppani, sul lungolago, edificata nel 1927 sopra al Gerenzone. Dietro alla fontana, dove un tempo c’erano i lavatoi, Pattarini ha concluso la lezione itinerante con una parentesi sull’importanza del torrente per lo sviluppo dell’industria del ferro, fino a qualche anno fa fiore all’occhiello della città di Lecco.

Michele Castelnovo

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