LA LETTERA/TENDOPOLI AL BIONE:
PROPOSTE COME SASSI SUL FONDO,
PURE LA SPAZZATURA VA A MILANO

manifestazione migranti bione tendopoli 07LECCO – Stiamo buttando sassi nello stagno ma non fanno nemmeno i cerchi. Vanno a fondo.
Passi in questi giorni dal campo profughi del Bione, come ha fatto e documentato un cittadino lecchese, Bruno Marando, e così scopri che malgrado il campo sia allestito da diverse settimane e le persone presenti siano più di 50 la disorganizzazione è tangibile, ma proprio a partire dall’ABC.

E il sassolino nello stagno che chiedeva, suggeriva, di creare necessariamente e urgentemente un coordinamento, una Rete solidale tra gli Enti: Prefettura, Comune, Cooperativa, Associazioni, parrocchie….
È andato a fondo senza fare cerchi.

E così scopri che la disorganizzazione arriva al punto che è arrivato il quinto referente della cooperativa Arca che gestisce il campo, il quinto in un pugno di settimane, e scopri che i sacchi dell’immondizia li caricano sul proprio furgone e li portano a Milano. A Milano!!!!
Perché non hanno ancora il servizio raccolta rifiuti.

E così scopri che la disorganizzazione arriva al punto che è così anche il servizio medico, i medici vengono da Milano mentre la nostra ASL territoriale ancora non si è fatta viva….
Tutto è in mano alla Prefettura che gestisce solo le tende.
E ti viene il dubbio che siano veramente proprio solo le tende.

Accoglienza sì… Accoglienza no…. Senza nessuna strategia. Proposta.
Chiaro che se il nostro vicesindaco Francesca Bonacina dice che il Comune non è mai informato dalla Prefettura… stiamo freschi. E ci cadono le braccia.
Brivio sembra che sia ai Caraibi con il sindaco di Roma Marino.
Come si è arrivati alla tendopoli al Bione senza servizi logistici? E’ possibile saperlo?
A Maggianico a sentire residenti e volontari tutto o quasi è stato lasciato alla spontaneità delle Parrocchie del quartiere e cittadini di buona volontà per nulla coordinati.
Ognuno per sé.

Da una parte i “Buoni” da una parte i “Cattivi” …in mezzo ci restano, allo sbando, queste persone che ancora non riescono dopo 15 giorni nemmeno a telefonare a casa.
Roba da matti.

Abbiamo consiglieri comunali che portano scarpe e rilasciano interviste anche su Marte nelle vesti di volontari e tutti ad applaudire – e va bene – e quando li solleciti per fare il ruolo che gli dovrebbe competere e per cui hanno chiesto il voto, cioè di politici locali, con una cosa ovvia come un Coordinamento, una Rete solidale o qualsiasi cosa pur che sia qualcosa spariscono… manco su facebook lo chiedono e zero foto…
Mamma mia che disastro.
E adesso arrivano pure acqua e freddo…

TREZZI 1p

 

Paolo Trezzi