L’URLO: QUEL ROTTAMATORE
CHE ROTTAMA (ANCHE) LECCO

BRIVIO E RENZIVenne in città, anni fa quando era semi sconosciuto ai più ma già si capiva che stava “studiando da premier”. Fu accolto qui dall’amico Brivio e da qui in pratica iniziò un tour che lo portò a toccare tante piazze italiane. Successivamente, bello gonfio d’orgoglio andò alla conquista nell’ordine del PD, dell’intero centrosinistra e infine del governo. Si può dire, forzando un po’, che Matteo Renzi sia partito proprio da Lecco – prima città capoluogo ad accoglierlo, nella sua irresistibile ascesa verso il potere, quello vero.

Lo stesso comando che ora, in queste ore, porta il governo Renzi a varare una riforma della Pubblica Amministrazione con alcuni risvolti non propriamente felici per il lecchese. Beninteso e a scanso di provincialismi, il Disegno di Legge Delega sulla P.A. riguarda tutta la penisola, ma quello che voglio segnalare qui è il peso a livello locale di alcune delle scelte che ci riguarderanno da vicino, e con probabili conseguenze – dal nostro punto di vista – disastrose per Lecco e (ex) Provincia.

Tre cose ci toccano direttamente: accorpamento delle Prefetture, Camere di Commercio dimezzate e Forestale “assorbita” in un altro corpo, probabilmente quello dei Carabinieri.

Questo stesso giornale che ha la bontà di ospitare spesso i miei interventi, da mesi anticipa i rumours a proposito di una retrocessione del nostro capoluogo in una ‘Serie B amministrativa’ che potrebbe vedere Lecco declassata, priva di uffici importanti e alla lunga depauperata fosse anche solo per quantità di dipendenti pubblici che qui vivono, lavorano, consumano…

Magari l’addio al tribunale e alla Questura saran cose di là da venire, certo però che su Prefettura e Camera di Commercio non c’è da stare allegri. Così come sulla sanità. Che le “nostre” strutture – nostre per una ventina d’anni, un battito di ciglia – siano tra quelle a rischio di tagli, accorpamenti, indebolimenti è più che probabile. E non si tratta di pura burocrazia, anzi. Perché nella foga di snellire si potrebbe finire per tornare ai tempi in cui si andava a Como o altrove per una mezza carta da firmare. Però la cosa nuova, quella apparentemente meno ‘seria’ ma che in realtà colpisce di più è la storia della Forestale.

C’è infatti Forestale e Forestale. C’è quella con migliaia di addetti per territori che non lo meritano, c’è quella allocata dove manco vedi un albero e c’è quella di Lecco. Utile, necessaria. Perché qui da noi l’attività del CFS serve, ci sono i presupposti e pensare di veder passare questo Corpo importante e specializzato nell’alveo dei Carabinieri o di altra forza dell’ordine che nulla ha a che vedere con quelle specializzazioni, fa male. E’ proprio una roba che non si comprende.

Morale: c’è da urlare, contro questi aspetti del “Disegno di Legge Delega sulla Pubblica Amministrazione”. Che toccherà Lecco più di altre città. Malgrado Renzi e Brivio vicini vicini in quell’esordio della tourneè dopo la quale il sindaco di Firenze si è poi ritrovato premier onnipotente e quello di Lecco ha guadagnato una città in decadenza. Anche amministrativa.

Victoria Victrix