ADALGISO A CIVATE: UN SUCCESSO
LA RIEVOCAZIONE-SPETTACOLO
SULLE ORIGINI DELLA COMUNITÀ

adalgiso a civate  (42)CIVATE – Cinque palchi e oltre cento figuranti, cinquecento spettatori e innumerevoli effetti scenici: questi i numeri della quarta edizione di “Adalgiso a Civate”, la spettacolare rievocazione fantastica tenutasi venerdì 19 giugno in Piazza Antichi Padri. L’evento, organizzato dall’Associazione Vivicivate e dalla compagnia Teatrosfera, con il sostegno dell’amministrazione comunale, Fondazione Cariplo, Acel Service e Avis Valmadrera,  è stato reso possibile dal lungo lavoro di tanti volontari che hanno realizzato scenografie e costumi, in uno spettacolo completamente rinnovato.

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Per la prima volta il pubblico, anziché sedersi di fronte ad un unico palco, ha seguito la storia di Adalgiso ed Ermengarda, figli del re longobardo Desiderio, muovendosi tra cinque palchi diversi, sul modello dei pageants medievali. A guidarlo un trampoliere,  l’arcangelo Michele, mascherato come tutti i personaggi della leggenda che è stata animata da effetti speciali, tra cui fumogeni e botti, e che ha previsto parti narrative anche in dialetto. A conclusione dello spettacolo il passaggio alla Storia: i monaci a volto scoperto hanno riproposto la costruzione del Monastero di San Pietro al Monte, grande quasi cinque metri.

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“Sono molto soddisfatto: il pubblico è riuscito a seguire bene gli spostamenti e apprezzato lo spettacolo, un bel riconoscimento per i numerosi volontari che hanno reso possibile quest’evento” ha dichiarato Angelo Isella, assessore alla Cultura del Comune di Civate. “Il nostro obbiettivo era rispolverare tradizioni e origini di Civate” spiega Grazia Galimberti, presidente dell’Associazione Vivicivate, affiancata da Giacomo Valsecchi, ideatore dello spettacolo, che conferma: “Come nell’Adelchi del Manzoni, leggenda e storia si sono mescolati nel nostro Adalgiso: l’intenzione era infatti quella di raccontare una bella storia in grado di stupire ed emozionare, rievocando l’origine della Basilica di San Pietro al Monte”.

Chiara Vassena