IMMIGRAZIONE/VALSECCHI (APL):
“MARONI CHIEDA SCUSA”,
E RICORDA LE FIACCOLATE
CONTRO LES CULTURES

corrado valsecchiLECCO – Le minacce del governatore della Lombardia Roberto Maroni ai sindaci e la dichiarata intenzione di scrivere ai prefetti in tema di emergenza migranti hanno provocato reazioni e sdegno in tutto il Paese, dal Governo agli amministratori locali. A Lecco a prendere per primo la parola è Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco.

 

Sarà la campagna elettorale, saranno le temperature torride di questi giorni, ma non si può lasciare cadere nel vuoto le parole del Presidente della Lombardia Roberto MaroniMi auguro che corregga e in fretta il tiro, chiedendo scusa innanzitutto a quei comuni che si sono sempre adoperati e resi disponibili per fronteggiare l’emergenza immigrazione.

Ma come si fa a sostenere che Regione Lombardia taglierà i contributi ai Comuni che accoglieranno, si presume dietro richiesta dello Stato e delle sue Prefetture, gli esseri umani che arrivano con i barconi?
Demagogia e strumentalizzazione allo stato puro, con una dose di cinismo indegna di un uomo politico che dovrebbe avere una visione non strumentale quando si parla di persone ” disperate”.

Personalmente me ne frego delle regole del consenso se devo aderire a un modo così barbaro e irresponsabile di vedere il futuro del mio paese e dell’umanità .
Piero Bassetti l’altra sera in televisione ha stimato gli italiani presenti sul pianeta in circa 260 milioni, comprendenti tutte le generazioni ancora in vita; vuol dire che ci sono di gran lunga italiani che non vivono nel loro paese, ma sono ospiti di altre nazioni.
E questo, per la verità tutti lo sappiamo!

Quello che alcuni forse non sanno é che negli ultimi anni gli italiani che sono andati all’estero sono superiori degli immigrati, clandestini compresi, che sono venuti in Italia .
Il presidente Maroni farebbe bene a pensare come trattenere e creare gli stimoli professionali giusti ai nostri giovani, anziché minacciare di ritorsioni gli Enti Locali già al dissesto per causa di politiche fallimentari.

Ricordo che nel 1993 anno di fondazione di Les Cultures dissi: ” tra 20 anni lecco avrà 5000 persone straniere tra i residenti” e la Lega ai suoi esordi mi rispondeva ” nessun straniero a casa nostra fino a quando governiamo noi” e fecero diverse manifestazioni e fiaccolate contro le iniziative di Les Cultures.

Cosa è successo? Lecco dopo 22 anni é una città che ha visto ridurre drammaticamente il peso degli autoctoni che é stato compensato da 4.800 stranieri, oggi residenti in città .
Io dicevo delle cose perché immaginavo il futuro e ho cercato, nei limiti delle mie possibilità di avvertire e preparare la cittadinanza su quanto stava accadendo, la Lega ha fatto solo grande demagogia: ha governato per quasi 20 anni Lecco e non é riuscita a fermare nemmeno un immigrato. La residenza di tutti gli stranieri presenti è stata sottoscritta dai governi leghisti che si sono alternati in questi 20 anni e tantissimi erano arrivati in Italia come profughi o clandestini.

Il fenomeno dell’immigrazione non si ferma con la strumentalizzazione, ma con la capacità di governare i processi complessi di una società cosmopolita, con un ruolo sempre più attivo dell’Europa verso il terzo mondo, con la consapevolezza che il mondo tra 100 anni sarà completamente diverso da come lo conosciamo ora e le appartenenze etniche muteranno a loro volta per effetto di una contaminazione tra i popoli.
Chi non ha ” vision” non può governare, al massimo può strumentalizzare e parlare per necessità di un consenso immediato alla pancia della gente.

Corrado Valsecchi
Portavoce Appello per Lecco