ELEZIONI/CONFARTIGIANATO
ESPONE LE SUE RICHIESTE
AI CANDIDATI SINDACI

confartaginato-imprese1.jpgLECCO – Confartigianato Imprese Lecco ha incontrato nei giorni scorsi, nella sede di via Galilei, i candidati sindaci al Comune di Lecco. Cinque appuntamenti nel corso dei quali il presidente Daniele Riva, il segretario generale Vittorio Tonini e il Comitato di Presidenza hanno potuto confrontarsi faccia a faccia con Alberto Anghileri, Lorenzo Bodega, Virginio Brivio, Alberto Negrini e Massimo Riva.

Ognuno ha avuto modo di esprimere le proprie intenzioni relativamente alle questioni che riguardano da vicino il mondo della piccola impresa, oltre ai temi di carattere generale inerente la gestione del Comune in tutte le sue sfaccettature. Il presidente Riva ha ricordato l’importanza che Confartigianato Lecco attribuisce al rapporto con i Comuni del territorio, perché le aziende hanno bisogno di interlocutori affidabili e la macchina amministrativa deve funzionare bene.

Al termine dell’incontro è stato consegnato ai candidati il documento predisposto da Confartigianato Lecco – sulla base anche di un sondaggio condotto tra gli associati del capoluogo – contenente proposte e suggerimenti “per una buona amministrazione” a tutela del mondo della piccola impresa e dei cittadini.

Le proposte di Confartigianato Imprese Lecco

Qualsiasi intervento riguardante la città di Lecco deve obbligatoriamente inserirsi in un contesto, sempre più ampio, in cui si trovano coinvolti imprenditori, cittadini, studenti, pensionati. In questo senso, Confartigianato Imprese Lecco sostiene da tempo la necessità di definire in modo condiviso le strategie del territorio, permettendo al “sistema Lecco” di caratterizzare in modo coordinato le proprie vocazioni.

In quest’ottica, il ruolo di Confartigianato Imprese Lecco – in quanto portavoce delle oltre 700 imprese associate che hanno sede nel capoluogo – può rappresentare un importante contributo nella direzione del miglioramento delle condizioni economiche e sociali.

Vogliamo aiutare a costruire la Lecco del domani. Siamo consci che non basta puntellare l’esistente. Né tantomeno far sentire la propria voce ogni cinque anni, in prossimità delle scadenze elettorali. Il dialogo tra il mondo della piccola e micro impresa e l’amministrazione comunale dev’essere continuo e costante. Una città non si governa dalle torri d’avorio del potere politico. Al contrario, si progetta giorno per giorno, insieme.

Città aperta. Sappiamo bene che un ambiente vivo e vissuto alimenta l’imprenditorialità. Che a sua volta produce ricchezza e qualità della vita. Per questo chiediamo che venga dedicata la stessa attenzione a quegli spazi a misura dei piccoli, che non sono centrali, ma che sono, a tutti gli effetti, città. Dove la presenza di attività artigiane può contribuire all’economia del luogo ed al suo decoro.

PGT E STRATEGIA URBANISTICA

Nonostante i tentativi messi in campo da questa e dalle precedenti amministrazioni, Lecco non sembra aver ancora trovato la sua identità di capoluogo. La sua relazione con il territorio è priva della leadership che dovrebbe avere, e la vocazione produttiva che era il suo vanto si sta ormai perdendo, principalmente a causa della crisi economica, ma anche per la scarsa capacità di guardare al domani in modo strategico da parte degli amministratori. Questa mancanza di identità potrebbe essere ritrovata grazie al volano rappresentato dalle attività artigianali e commerciali, valorizzandole e facendone il fulcro di un disegno complessivo basato sull’ambiente naturale, la cultura, il turismo.

Il PGT, recentemente approvato dalla Amministrazione uscente, deve rappresentare un supporto concreto per progettare e sostenere questo sviluppo, incentrato sul reale sostegno al tessuto artigianale e manifatturiero, con misure volte al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato, l’adozione di criteri di flessibilità e snellimento delle procedure e la ridefinizione dell’utilizzo delle aree dismesse. Il tutto accompagnato da opportuni strumenti di incentivazione.

In questo senso riconfermiamo la richiesta avanzata insieme alle altre Associazioni di categoria di riprendere , subito dopo l’insediamento della nuova Giunta , il confronto sui temi evidenziati nel documento unitario presentato nella fase della consultazione con gli operatori economici della Città.

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E AREE DISMESSE

La riqualificazione urbana, che sta alla base del governo del territorio, ha come obiettivo quello di far diventare la città attrattiva per i suoi abitanti e per i suoi fruitori, attraverso interventi efficaci in campo economico, urbanistico e sociale. Per raggiungere l’obiettivo occorre puntare su una politica di sviluppo e sostegno delle attività produttive manifatturiere, sia artigianali sia industriali che, malgrado le ripetute congiunture negative, ancora oggi occupano un significativo numero di addetti. In città operano una variegata gamma di aziende con alte capacità imprenditoriali e tecnologiche, che vanno favorite con la disponibilità di adeguate aree.

VIABILITA’ CITTADINA ED EXTRAURBANA

La mobilità cittadina e la sua connessione con quella extraurbana è uno strumento importante che tocca problematiche molto sentite dagli artigiani, tanto da richiedere una rivisitazione di alcune scelte fatte precedentemente. Occorre tener conto infatti delle diverse esigenze di chi si deve spostare per svolgere la propria attività, con una politica della mobilità che faciliti la circolazione a fini produttivi e commerciali, sia nell’area ZTL sia in quelle a ridosso del centro, accompagnata da una maggiore attenzione alla manutenzione di strade, segnaletica stradale e disciplina della circolazione.

INFRASTRUTTURE

E’ necessario dotare la città di strutture che la rendano vivibile e gradevole, che facilitino l’accesso ai servizi con parcheggi veloci e aree di sosta adeguate, in definitiva che rendano la città amica per chi ci vive, per chi ci lavora e per chi ci arriva come visitatore.

Anche qui la domanda che ci dobbiamo porre è cosa vogliamo fare della Lecco del domani; senza tralasciare la nostra vocazione manifatturiera, non possiamo neppure sottovalutare lo sviluppo potenziale correlato al turismo, all’ambiente, ai servizi e all’artigianato creativo e tipico. Ma all’importanza del binomio turismo/artigianato non sono mai seguite adeguate risorse, a partire proprio dalle infrastrutture che rendano agevole l’accesso alla città.

Confartigianato rappresenta non solo imprese, ma anche e soprattutto imprenditrici e imprenditori, ovvero persone. Persone che lavorano e fanno lavorare. Un mondo che in questi anni ha  visto una vera rivoluzione dal punto di vista del modo di fare impresa, ma anche dal lato amministrativo, delle opportunità, delle liberalizzazioni, della concorrenza e della globalizzazione. A tutto questo non è però seguito un adeguato intervento volto a creare le infrastrutture necessarie a favore del fare impresa.

SERVIZI A IMPRESE E CITTADINI

Una macchina amministrativa efficiente è il minimo che possano aspettarsi cittadini ed imprese, specie in questo difficile momento.

Da anni ormai, gli artigiani e i piccoli e micro imprenditori chiedono la riduzione dei costi della burocrazia e un’azione di vera semplificazione amministrativa. Oggi più che mai, con internet e le nuove tecnologie informatiche, la sfida può essere vinta.

TASSE LOCALI

Un recente articolo del Sole 24 ore risulta che gli abitanti del Comune di Lecco sono tra i più tartassati d’Italia per IMU e TASI (nono posto fra gli oltre cento capoluoghi di provincia). Come Confartigianato fin dal primo momento abbiamo detto che il cambiamento di nome delle tasse locali sarebbe servito a mascherare un altro aumento della pressione fiscale sugli imprenditori e sui cittadini. E anche dal punto di vista della semplificazione non si può dire che siano stati fatti passi avanti, anzi.

Confartigianato chiede che il Comune (e il legislatore, ognuno per quanto di sua competenza) mantenga le aliquote minime per tutto il sistema delle imprese e soprattutto per quelle in difficoltà economico-finanziarie o che utilizzano gli ammortizzatori sociali per le maestranze. Per quanto riguarda l’IMU/TARI sugli immobili strumentali delle imprese ove si svolge attività economico-lavorativa Confartigianato ritiene ingiusto che le imprese paghino l’IMU sugli immobili strumentali. Si ritiene che per i soggetti esercenti attività d’impresa, le imposte patrimoniali sul modello dell’IMU, costituiscano una duplicazione impositiva, dal momento che l’immobile strumentale viene già sottoposto a tassazione sul reddito d’impresa che lo stesso immobile contribuisce a generare.

Ecco perché si richiede l’applicazione ai minimi di legge, prevedendo altresì particolari agevolazioni per le imprese che possiedono immobili strumentali inutilizzati o sotto utilizzati e/o con le maestranze in Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali.

Per quanto riguarda l’applicazione della Tari, si richiede una rivisitazione al ribasso delle percentuali di produzione di rifiuto per le attività manifatturiere, di servizio e commerciali, le quali negli ultimi anni hanno subito sensibili aumenti.

CITTÀ GIOVANE

I giovani sono il futuro di questa città. Parliamo di quei ragazzi e di quelle ragazze che hanno studiato nelle nostre università, con la presenza qualificata della sede del Politecnico e CNR, e che sperano di realizzare qui il loro sogno nel terziario avanzato e creativo. E di quelle imprese artigiane che potrebbero assumerli, se solo fossero adeguatamente formati e orientati. Per loro, chiediamo spazi, incentivi, sostegno e formazione.

Associazione degli anziani e dei pensionati di Confartigianato

L’ANAP – l’Associazione degli anziani e dei pensionati di Confartigianato – nel rilevare che sussistono, anche a causa della difficile situazione economica del Paese che ha determinato una contrazione delle risorse a disposizione degli Enti locali, notevoli criticità nel sistema di welfare territoriale, esprimono la loro preoccupazione per il perdurare di una situazione di estremo disagio degli anziani, una parte consistente dei quali, ormai, versa in condizioni di vera e propria povertà.

L’ANAP ritiene quindi, in vista delle prossime elezioni amministrative, di evidenziare le priorità di una politica volta al superamento di tali criticità, auspicando che i candidati ne tengano debito conto nei loro programmi e le traducano poi in azioni concrete.

1. Riconoscimento del ruolo di rappresentanza e di tutela dei diritti degli anziani delle Associazioni dei pensionati le quali vanno quindi consultate ogni volta che si devono adottare provvedimenti che interessano il sociale;

2. Aumento delle risorse per le politiche di equità e di sostegno al reddito nonché di tutte le provvidenze economiche ai bisognosi eliminando incongruenze ed assicurando un sostegno vero ed efficace;

3. Agevolazioni in favore degli anziani, quanto meno quelli più fragili economicamente, per quanto riguarda i servizi e le tariffe;

4. Rafforzamento e qualificazione dei servizi sociali, sanitari ed assistenziali integrati. In particolare occorre territorializzare l’assistenza sanitaria portando il servizio sanitario il più possibile vicino al cittadino, garantendo la “continuità delle cure” e cercando di migliorare la umanizzazione del servizio; costituzione dei cosiddetti “medici di gruppo”; abbattimento delle liste di attesa; più equo accesso alle cure;

5. Riqualificazione delle misure locali di intervento per le non autosufficienze;

6. Favorire l’invecchiamento attivo degli anziani con iniziative volte a sostenere la partecipazione attiva alla vita sociale;

7. Assicurare la “sicurezza” degli anziani, contrastando soprattutto il fenomeno delle truffe e dei furti a loro danno.

L’ANAP ribadisce infine che gli anziani rappresentano una risorsa per la Società e che gli interventi in loro favore non devono essere considerati una spesa ma un investimento.