METASTASI/ANTONIO RUSCONI:
“MARCO ERA TURBATO MA FERMO
NEL NON CONCEDERE L’APPALTO”

LECCO – Sono iniziati a sfilare quest’oggi davanti alla Corte presieduta dal giudice Enrico Manzi i testimoni della difesa di Marco Rusconi. Il contesto è il processo Metastasi, prosieguo delle indagini antimafia della DDA di Milano, e che nel suo ramo per rito abbreviato ha portato alla condanna di Ernesto Palermo, ex consigliere del comune di Lecco, di Alessandro Nania e di Claudio Bongarzone.

IRUSCONI MARCO2l procedimento ora in corso intende far luce sulle responsabilità degli altri imputati, ovvero Mario Trovato, Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Antonio Romeo e Massimo Nasatti, ancora reclusi, mentre in libertà vi sono l’imprenditore di Pescate Claudio Crotta e l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi (foto a destra).

Proprio la difesa dell’ex primo cittadino ha portato sul banco dei testimoni il più noto esponente politico della cittadina, l’ex senatore PD Antonio Rusconi che ha ricostruito la vicenda del lido di Paré sin dalle origini, ricordando poi le polemiche sul rumore che coinvolsero gestori e amministratori nel 2008-2009 e che portarono a preferire la proposta della Lido di Paré Srl di Redaelli e Lilliu, che si rivolgeva a un pubblico “di famiglie”, piuttosto che riconfermare l’affidamento alla Pareo Snc dei Bugatti.

rusconiSi parlava del progetto Parè sin dal 2004 – racconta Antonio Rusconi -, ritenuto molto importante per il Comune attorno vi era stato promosso un concorso di idee. Si parlava di collaborazione con altri enti pubblici per l’ampliamento del porto e altre opere”.

Nel 2008-2009 le polemiche per il troppo rumore serale che proveniva dalla struttura del lido spinsero l’amministrazione a guardare ad un diverso target di pubblico. “Nel 2010 – allo scadere della gestione -, ero capogruppo in consiglio comunale e si pensò a un luogo più adatto alle famiglie” con orari di esercizio diurni.

Per la gestione della struttura si interessarono Lilliu e Redaelli. “Conoscevo superficialmente Redaelli, tassista che viveva a Valmadrera e mai prima di questo processo avrei immaginato potesse essere colegato a eventi malavitosi, e quando il sindaco Marco Rusconi scoprì che Lilliu aveva precedenti mi manifestò le sue preoccupazioni. Mi chiese di accompagnarlo all’incontro col Prefetto sulla questione antimafia”.

La testimonianza di Antonio Rusconi prosegue ricordando che il Prefetto preannunciò al sindaco l’informativa atipica, spiegando anche che a quel punto l’amministrazione avrebbe dovuto intervenire perché il documento prefettizio non sarebbe stato sufficiente per impedire l’aggiudicazione dell’appalto. “Io temevo eventuali ricorsi al Tar, come poi accadde, ma la linea del sindaco era decisa. Marco era turbato ma deciso”.

Il Rusconi compare anche nelle intercettazioni telefoniche del Gico della Guardia di Finanza: “Se interviene il senatore Rusconi c’è la possibilità che favorisca la famiglia Bugatti” (i precedenti gestori del Lido), rivela Palermo a Redaelli. Tuttavia Rusconi riferisce di conoscere a malapena i Bugatti, e di non esserne amico. Ancor più, Rusconi afferma di non aver mai intrattenuto particolari rapporti con Ernesto Palermo, e di essere “rimasto allibito quando ho letto sui giornali delle minacce di Palermo alla mia persona“.

Anche gli altri testi della giornata hanno confermato le lamentele sorte sulla gestione del lido di Paré fino al 2010. “L’associazione Amici di Paré è nata nel 2003 e conta 80-100 associati” racconta Renato Colombo in aula. L’associazione si fece così portavoce di disagi presso l’amministrazione, che si mostrò intenzionata a cambiare il genere di offerta, più “familiare”.

C. C.