CAMERA DI COMMERCIO: RISULTATO SUL FILO, A MAGGI MANCANO
TRE VOTI PER BATTERE VALASSI

peppino ciresa giovanni maggiLECCO – Ormai è scontro aperto, testa a testa, scheda a scheda. E i pochi voti non ancora “assegnati” potrebbero fare la differenza. Mentre Giovanni Maggi (leader di Confindustria spalleggiato da Confcommercio e altre categorie) lancia il suo programma direttamente in sede della CCIAA – presenti anche un paio di funzionari camerali (Pulsoni e Guidotti) si fanno i conti e si scopre che, malgrado la baldanza, i giochi per l’uomo delle catene non sono ancora fatti.

Tanto che gli stessi protagonisti dell’incontro di oggi non escludono il ricorso alla magistratura in caso di sconfitta (ovvero di ennesima affermazione del “re” di lungo corso Vico Valassi). Era stato proprio LeccoNews ad anticipare la sentenza del Tar della Calabria che dalla scorsa settimana fa correre qualche brivido lungo la schiena dello stesso Valassi, visto che quel tribunale amministrativo ha fatto decadere il presidente della locale Camera di Commercio – “reo” di aver ricoperto la carica per quattro volte consecutive contro il massimo pevisto di tre mandati.

L’altro timore della cordata pro Maggi è quello della cosiddetta “anatra zoppa“, una vittoria così risicata da vedere al comando un presidente in qualche modo dimezzato. Rischio che a quanto pare corrono entrambi, oggi come oggi.

La situazione, al di là dell’esibizione muscolare odierna in Camera di Commercio: voti totali 23, realtà con Valassi una decina (forse 9) – realtà con Maggi tra 10 e 12. Decisivi gli “incerti”, a oggi Banche, Professionisti e Consumatori. Da queste tre categorie, salvo accordi dell’ultimissima ora, i punti che assegneranno la vittoria finale.

E mentre si discute della CGIL apparentemente a braccetto con il capo degli industriali, la battuta del giorno è quella di Giovanni Maggi che ha così sentenziato stamattina. “Vico Valassi è persona che stimo, ha fatto molto per il nostro territorio. Ma non si è occupato del necessario ricambio generazionale, cosa questa che ha portato allo scontro odierno. È inaccettabile che chi occupa posti politici lo faccia per venti o 30 anni, serve un cambiamento vero. Spazio quindi ai cinquantenni“.

A proposito, ce n’è anche per le elezioni in corso e i candidati che a loro volta son lì da troppi decenni (sottintesi Brivio e Bodega, scontato che Maggi sia vicino al confcommerciante Negrini). Ecco allora che “Chi ha ricoperto incarichi di livello negli ultimi 20 anni, si faccia da parte…”.

E poi giù i proclami sul programma, con maggiore coinvolgimento previsto per le scuole, e politicamente spazio a rappresentanti dei lavoratori, del Cnr e del Politecnico. E tante belle cose come il sogno della metropolitana leggera da Lecco a Milano, un grande centro congressi e il mitico porto.