LEGAMBIENTE BOCCIA LECCO
COME CITTA’ BIKE-FRIENDLY

Schermata 05-2457147 alle 17.34.18LECCO – Deve ancora farne di strada per diventare una città bike-friendly. Lecco è ancora lontanissima dai primi posti della classifica stilata da Legambiente in collaborazione con Rete Mobilità Nuova intitolata “A Bi Ci della Ciclabilità”, ricerca sull’uso della due ruote nelle città italiane capoluogo di provincia presentata proprio nei giorni scorsi. Un’indagine molto approfondita sulla mobilità iniziata proprio da un questionario inviato a tutti i Comuni.

Il numero di piste sono insufficienti sul territorio lecchese e per questo riesce a raggiungere solo il 76esimo posto su 104.

Ogni ciclista lecchese ha a disposizione infatti solo 1,43 metri di pista ciclabile, contro una media italiana di 7,04 metri ogni 100 abitanti. 27 volte meno di Reggio Emilia, la città italiana con più metri a disposizione per numero di abitanti, ben 39.

Anche Sondrio è riuscita a far meglio ottenendo un ottimo sesto posto. Va meglio rispetto al fattore estensione pro capite della superficie stradale pedonalizzata, anche se riesce a piazzarsi solo 67esima con un totale 0,14 metri quadrati pedonalizzati per abitante (contro una media italiana di 0.36 m2).

Scala, invece, la classifica sul servizio bike sharing: sono 6,3 le biciclette ogni 10mila abitanti, al 32° posto in Italia, un gradino al di sopra dei comaschi ma ancora lontani dalle 43,6 presenti ad Isernia.

I prelievi per abbonato nel 2013 sono stati 18,3 (28° posto in Italia) ma si scende al 38° se si guarda il numero di abbonati ogni mille abitanti (pari a 1,7).

Schermata 05-2457147 alle 17.33.49Il modal share, il valore che misura il tipo di veicolo utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti all’interno del centro urbano, non è disponibile per Lecco come per altre 49 città italiane, anche se si tratta di uno dei dati più significativi per capire il grado di ciclabilità di un territorio. Si tratta, secondo Legambiente, del miglior indicatore per determinare la qualità della mobilità su scala urbana.

Lo stile di mobilità degli abitanti, il mezzo usato per i percorsi quotidiani casa-scuola o casa-lavoro, spiegano infatti in maniera molto diretta se un’amministrazione locale ha lavorato bene per favorire gli spostamenti non motorizzati o con mezzi collettivi o se le scelte urbane finiscono per premiare l’auto e lo scooter. Mettiamoci il cuore in pace, almeno per ora, per Legambiente Lecco non rientra nelle migliori città italiane in questa speciale classifica sulla mobilità. E dati alla mano, l’attenzione riservata ai ciclisti è scarsa.

Eppure migliorare la situazione sarebbe vantaggioso per una serie di motivi – che trapelano dal dossier –:”secondo l’Ufficio regionale europeo dell’OMS ,e in tutte le città si pedalasse come a Copenaghen, l’abitudine di usare la bici come mezzo di trasporto urbano ogni anno potrebbe creare 76.600 nuovi posti di lavoro e salvare la vita a circa 10 mila persone nelle principali città europee, rappresentando allo stesso tempo una fonte di sostentamento e di benessere e riducendo incidenti stradali, sedentarietà, rumore e smog. Ma soprattutto si potrebbero abbattere i costi complessivi dell’impatto ambientale e sanitario del traffico che possono raggiungere il 4% del PIL di un Paese”.