KENYA – Padre Kizito dal suo blog ha aperto una finestra sul Kenya, proprio l’indomani della strage del campus di Garissa con 147 vittime. Una testimonianza di spessore che impone una riflessione..
Renato “Kizito” Sesana, originario di Lecco, ha dedicato la propria vita all’Africa, fondando tra l’altro anche case famiglia per offrire accoglienza ai bambini di strada – cristiani ma anche musulmani. Nella giornata di ieri il magazine politico ha pubblicato un suo intervento che, sulla scia di papa Francesco, sconfessa chi usa la religione al servizio della violenza e della morte e che nel contempo punta a capire e studiare la storia e il presente.
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“Il fondamentalismo islamico può vincere solo se riesce a scavare un solco di odio fra gli appartenenti alla diverse religioni” questo è il nocciolo del pensiero che padre Kizito ha voluo diffonderesul proprio Blog. Un’analisi attenta e lucida quella del padre comboniano e giornalista che ha voluto concentrare il proprio messaggio sui valori della fede e del Vangelo: l’amore, il dialogo, la croce e il perdono.
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Una situazione drammatica in Kenya, come la recente cronaca ha impietosamente messo a nudo con la mattanza nel campus di Garissa, e secondo padre Kizito cresce la “preoccupazione che il ripetersi di atti terroristici finisca per scavare una divisone profonda e che questa possa trasformarsi in odio fra gli appartenenti alle diverse religioni”..
Una vera e propria guerra di religione sullo sfondo pronta nuovamente ad insanguinare l’Africa e che rischia di intaccare anche i giovani perché “Il rapporto cristiani e musulmani – prosegue Kizito – è un nodo cruciale per le prossime generazioni” in questa parte del continente. L’invito di Kizito è quello di riunirsi al dialogo, coinvolgendo le varie parti, evitando generici appelli di indignata condanna “come fanno i vescovi di tutte le chiese cristiane keniane dopo ogni episodio di terrorismo” e anche rifuggire alcune componenti insite al cristianesimo stesso che vorrebbero la sopraffazione dell’islam.
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Riccardo Pasquini
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