MONASTERO DEL LAVELLO: CHI
SI PREOCCUPA DELLA SICUREZZA
DEI VISITATORI DURANTE I LAVORI?

LAVELLO IMPALCATURA2Egregio Direttore, domenica scorsa approfittando della bella giornata mi sono recato con la famiglia al monastero del Lavello di Calolziocorte e dopo la
visita in chiesa sono entrato in una sala dell’antico compendio per ammirare una piacevolissima esposizione di quadri realizzati dagli artisti locali.

All’ interno faceva parecchio caldo e quando ho cercato di aiutare un’anziana signora che voleva arieggiare il locale socchiudendo la porta laterale ho notato che la stessa era bloccata dai ponteggi esterni, montati nel chiostro maggiore a causa dei lavori di manutenzione che si stanno realizzando ma che ne impedivano la regolare apertura verso l’esterno. In caso di emergenza, la via di fuga era dunque preclusa.

Dentro c’era parecchia gente, visto che era l’ora di punta, e onestamente
quando mi sono reso conto che la sicurezza mia e degli altri visitatori poteva
essere compromessa da quell’anomala situazione, sono rapidamente uscito nel
chiostro con altri turisti, alcuni stranieri, che pure hanno stigmatizzato la
precarietà e la pericolosità del contesto descritto. Le foto che allego sono
alquanto eloquenti e rappresentano la condizione di non regolarità, soprattutto
in un luogo sacro così frequentato. Anche fuori c’era ressa. Domenica infatti c’
era il mercatino dell’hobbistica e dell’artigianato, nel contesto della
tradizionale festa di Santa Maria del Lavello e in molti sono entrati in quella
sala così poco sicura.

LAVELLO IMPALCATURAQuei ponteggi dovevano essere costruiti con più attenzione alle norme vigenti rispettando il diritto alla sicurezza dei cittadini e, a opinione di chi
scrive, non dovevano essere realizzati a ridosso dei solai in legno che fino a qualche settimana fa ospitavano i nidi di rondine, che proprio allora stavano terminando di svezzare gli ultimi nati.

Dopo tutte le campagne ambientaliste degli ultimi anni credo che anche i più distratti sappiano che durante il periodo di riproduzione gli animali sono tutelati da specifiche normative.

Le rondini, disturbate dalle polveri e dai rumori del cantiere, se ne sono
andate anzitempo. Se i simpatici pennuti ce l’hanno fatta senza pregiudizio
dell’incolumità e utilizzando le “loro gambe”, ora c’è da sperare che si
provveda quanto prima ripristinare la sicurezza anche per gli umani, senza
aspettare che “qualcuno si faccia male”.

Lettera firmata