COMITATO ACQUA: “IDROSERVICE
ILLEGITTIMA, L’AFFIDAMENTO
A GARA E’ UN INCUBO REALE”

ACQUA COMITATO SALA TICOZZILECCO – “Ho la sensazione che ci sia la volontà di andare verso l’affidamento a gara”.

Remo Valsecchi, componente del Comitato lecchese per l’acqua pubblica, dopo i recenti sviluppi (prima l’udienza alla Corte dei Conti, poi la decisione di prorogare l’affidamento da uno a due anni) teme che l’ipotesi di un affidamento diretto – che lui ritiene essere la strada da percorrere – stia lentamente sfumando. Dal palco della sala Ticozzi Valsecchi, insieme a Tiziana Redaelli, sua collega nel comitato e a Duccio Facchini di Qui Lecco Libera, ha ripercorso passo passo le tappe che hanno portato all’attuale situazione, ribadendo un concetto fondamentale:”L’acqua è un bene naturale nella libera disponibilità di tutti e deve essere completamente estranea ad ogni logica di mercato e di profitto. La privatizzazione mette a rischio le regole democratiche del nostro paese e anche a Lecco sembra sia diventato normale disattendere gli esiti referendari e ignorare le leggi e, ancora di più, ignorare la Costituzione”.

Il racconto all’attento e interessato pubblico in sala è partito da lontano, toccando i vari passaggi: dallo spin off del 2012, presentato nel giugno 2011, prima del referendum, dai sindaci azionisti di Lario Reti Holding che ha fatto nascere Idroservice – che in soldoni non è altro che un contenitore della società con tutta la struttura operativa funzionale alla gestione del servizio, sostituendosi a Lario Reti nella gestione dell’acqua, continuando l’appalto affidato a Lario Reti –:”Quindi c’è una duplice gestione: Idrolario affidataria del servizio che appalta a Idroservice che è partecipata da Lario Reti Holding, una società di controllo che detiene la partecipazione, non ha finalità di gestione vera e propria però guarda caso nel 2013, nel primo anno di gestione con questo meccanismo, Idroservice trasferisce per non ben definiti servizi oltre 2 milioni di euro da Idroservice a Lario Reti Holding e questo consente a Idroservice di fare utile e Lario Reti Holding di fare utile e questo consente di fare utile e questo va a pesare nelle tasche dei cittadini”.

SALA TICOZZI COMITATO ACQUAValsecchi a questo punto ne ha sottolineato l’illegittimità:”Idroservice è illegittima come prevede l’ordinamento europeo e questo l’abbiamo sostenuto prima del decreto sblocca Italia e del decreto Fragomeli ed è da questa posizione che nasce il progetto di Merate. Dal dicembre 2013 gestisce il servizio idrico, entro giugno 2014 Idroservice avrebbe dovuto essere separata da Lario Reti ed essere partecipata dai 93 comuni della provincia e questo non è successo. Il 3 novembre c’è stata la conferenza dei Comuni e l’advisor Cretti, nominata nella primavera del 2014, ha dichiarato che non è stato fatto nulla e che siamo nella stessa situazione di un anno fa, si continua con la gestione illegittima senza aver ottemperato alle delibere provinciali”.

ACQUA COMITATO SALA TICOZZILe ultime novità sulla questione della gestione del servizio idrico riguardano l’udienza della Corte dei Conti del 25 novembre e la riunione del nuovo direttivo dell’Ufficio d’ambito che ha deciso di cambiare la data di durata della convenzione riguardante l’affidamento e da un anno hanno introdotto l’affidamento di due anni, dando luogo a una proroga di fatto:”Un nuovo affidamento a Idroservice non si poteva dare – ha spiegato Valsecchi – su questo punto la Corte dei Conti ha fatto intuire l’illegittimità, inoltre non si poteva fare la proroga perché il regolamento della Ue vieta proroghe se non per casi urgenti”.

L’udienza pubblica è frutto del lavoro svolto dal Comitato che il 25 marzo di quest’anno ha presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti fatto di 30 pagine di relazione dettagliata e di oltre 50 allegati e da qui il deferimento di 4 comuni (Lecco, Valmadrera, Merate e Cernusco Lombardone):”Non credo quantificherà danni erariali – ha aggiunto, ma darà indirizzi su strada da percorrere”. Salvatore Krassowski, vicesindaco di Cernusco Lombardone che era presente ha raccontato cosa è accaduto:”In aula il presidente della Provincia Polano davanti agli 8 giudici cercava di giustificare le criticità emerse circa la mancata esecuzione della delibera del consiglio provinciale ed era chiara la sua volontà di nascondersi dietro al solito politichese, salvo ammettere che l’indirizzo del modello gestionale è ad “affidamento diretto”.

Un racconto che fa emergere la frammentarietà delle operazioni per definire una gestione corretta del servizio idrico integrato e su questo punto è intervenuta Redaelli:”I comuni hanno presentato il loro piano industriale? Delle ipotesi? Quanti consigli comunali hanno affrontato seriamente il progetto di Merate? Ho l’impressione che si stia tergiversando per perdere tempo”.

Un anno fa si raccoglievano le firme per una proposta del Comitato in cui si proponeva la forma di azienda speciale consortile, ad oggi il Comitato punta su passaggio intermedio che è quello della società di primo livello. “I comuni non ne vogliono sentire parlare – ha ricordato Valsecchi -, il passaggio da società di primo livello che comunque garantisce la presenza dell’ente locale, l’affidamento in house e il controllo analogo è funzionale per arrivare all’azienda speciale. E per noi continua a rimanere l’unico obiettivo”.

Elena Pescucci