PAOLO HENDEL A LECCO:
TORNA IL CINICO PRAVETTONI
MA SI RAGIONA DI ATTUALITÀ

LECCO – Ironia, brillantezza e capacità di hendelaffrontare i più scottanti temi di attualità con uno sguardo leggero ma pungente e mai banale. Questi gli ingredienti del successo dello spettacolo di Paolo Hendel, che ieri sera ha catturato l’intero pubblico del Teatro della Società con il suo tour “Come truffare il prossimo e vivere felici”.

Il monologo dell’attore fiorentino è partito da un argomento davvero scottante – le unioni gay – mettendo in luce un enorme paradosso: “Da un lato Papa Francesco che ci dice ‘se un omosessuale cerca Dio, chi sono io per giudicarlo?’ e dall’altro Alfano, che organizza il ‘Family Day’ contro le unioni civili”. Tematica questa che trascina con sé altri spiacevoli aspetti come i pregiudizi e il bullismo, che però – sempre secondo il comico – potrebbero essere superati se la pratica del “coming out” fosse più diffusa, soprattutto da chi è amato e ammirato dai più giovani. “Pensate se a dichiararsi omosessuali fossero Tex Willer e Kit Carson, oppure Topolino, e scoprissimo che Minnie sono in realtà vent’anni che se la fa con Pippo. Ma pensate se Batman e Robin fossero gay, hai voglia poi a fare battute sugli omosessuali…”. E dai fumetti a Platone, Hendel ricorda che anche nel “Simposio” secondo il mito delle metà originariamente gli essere umani “erano delle sfere con quattro gambe, quattro braccia, due teste e due organi genitali. Potevano essere coppie di uomini, di donne o di uomini e donne, ed erano felici fino a quando gli dei li divisero condannandoli alla ricerca dell’anima gemella, uomo o donna che fosse. Ecco dovremmo affrontare questo tema con coerenza, senza pregiudizi, morali o condanne. E se poi mi dicono, ‘la famiglia?’, io rispondo: tutto bene grazie”.

hendel2Non poteva mancare nel repertorio dell’attore l’intramontabile Carcarlo Pravettoni, il cinico uomo d’affari che per l’occasione ha scelto di scendere in politica, prendendo il posto di Brivio – che seguiva divertito dalla sua poltrona – alla guida della città, presentando un programma elettorale niente male: “Diciamocelo, il Lago di Como ha rotto i c******i, spiace per Manzoni e ‘l’Addio Monti’ ma lo prosciughiamo, lo asfaltiamo e ci facciamo un bel posteggio, alla faccia di George Clooney!”. Le vedute del cinico imprenditore sono ampie e investono i problemi dell’intero paese: “Hanno fatto una legge contro la corruzione, ma non c’è più rispetto per le nobili tradizioni italiane?”. Politica nazionale ma non solo, anche sul mondo del lavoro questo personaggio parodico ha un suo preciso pensiero: “Dobbiamo liberarci di quella gabella medievale che è il salario mensile obbligatorio, per introdurre il salario facoltativo: gli operai noi imprenditori li paghiamo se e quando ci va”. Carcarlo Pravettoni ho anche mutuato dai biscotti della fortuna cinesi, il “waferino della sfiga, che regalo ai miei dipendenti quando li licenzio e si chiamano ‘ti licenzio perché…’. ‘Ti licenzio perché ho paura di affezionarmi’, recita uno, ‘ti licenzio perché meriti di più, tipo i contributi, ma non sarò io a pagarteli’ si legge su un altro”.

Smessi i panni dello sprezzante uomo d’affari,hendel_pubblico Paolo Hendel non abbandona però l’attualità e racconta di quanto “i recenti attentati terroristici” lo abbiamo lasciato senza parole, “non questo effetto hanno fatto ai politici, ai quali le parole non mancano mai. All’indomani dei fatti di Parigi la Le Pen ha suggerito di reintrodurre la pena di morte, che però per un kamikaze non sembra essere un gran deterrente… E pensate al quotidiano libero che invece ha titolato ‘bastardi musulmani’ senza pensare al miliardo e mezzo di persone che non sono tagliagole, sarebbe come se gli extra-terrestri arrivassero sul nostro pianete e conoscessero per primo Gasparri, ovvio che scapperebbero subito dalla nostra galassia!”

Per concludere il suo ‘one man show’ il comico ha affrontato con ironia uno dei temi tabù per eccellenza, la morte, immaginando l’epitaffio di alcuni personaggi pubblici: “Sulla sua tomba Marchionne farebbe scrivere: ‘Qui giace il corpo di Sergio Marchionne, per l’anima e la denuncia dei redditi dovete andare in Svizzera’; mentre sulla lapide di Salvini potremmo leggere: ‘Ripensandoci forse ho un po’ esagerato’; Berlusconi invece ci lascerebbe con le parole: ‘Aspettate a festeggiare, mi ricandido!’; sulla tomba di un operaio precario invece ci sarebbe scritto: ‘Finalmente il posto fisso’”.

Dopo più di un’ora e mezza di risate, Hendel lascia il suo pubblico con un pensiero a proposito del titolo della rassegna nell’ambito della quale è intervento, “Leggermente”, e ricorda un pensiero dell’indimenticabile Mario Monicelli che diceva che “La vita presa con leggerezza, che non vuol dire vivere in modo superficiale ma dando alle cose il giusto peso”.

Manuela Valsecchi