LA LETTERA/”SOTTOUTILIZZATA
E DIMENTICATA UNA LODEVOLE OPERA PUBBLICA”

Egregio Direttore,

intendo segnalarLe un fatto che certamente sarà conosciuto anche dagli addetti ai lavori e che mi ha colpito in modo particolare, non foss’altro perché lo scenario è del tutto speciale. La prima nevicata di stagione, il paesaggio davvero splendido e il clima abbastanza mite, invitava a farsi una passeggiata sui numerosi percorsi dell’altopiano, tra il monte Linzone, il Tesoro e il Pertus. Siamo infatti in Valcava, a monte di Carenno e Torre dè Busi.

CM VSmartinoE’ proprio in questa amena località che mi sono nuovamente imbattuto in una pista pedonale che, per almeno un chilometro, corre parallela alla strada agrosilvopastorale che conduce verso la Costiera dei fiori e il Resegone. Un eloquente cartello ci dice che l’opera, a circa milleduecento metri di altezza, è stata realizzata dalla Comunità Montana Valle San Martino. Roba di tre o quattro anni fa ed è riservata a persone diversamente abili che abbiano il desiderio di respirare una boccata di aria buona in tutta sicurezza. Che bello!! E pensare che io credevo che le CM si occupassero solo di tutela ambientale, boschi, frane e di combattere dissesti idrogeologici di varia natura. C’è sempre da imparare!

VALCAVA Masso in pistaPoco sotto lo storico e confortevole albergo del Pertus, dopo aver fiancheggiato per un breve tratto suddetta pista miaccorgo, però, che alcuni grossi massi sono franati proprio sul tracciato e ingombrano quasi completamente il passaggio. Anche altri escursionisti mi hanno confermato che già nel recente passato altre franette avevano interessato quel luogo e questo è del tutto disdicevole, visto a chi è riservata questa opera pubblica di così recente realizzazione. Pure i passamano in metallo, che servono per procedere a chi è in carrozzina, sono stati di nuovo saldati, dopo che in molti tratti si erano già scollegati e giacevano a terra, rendendo la pista del tutto inutilizzabile. Peccato!! Non sarebbe il caso di fare una seria e generale bonifica?

L’incanto improvvisamente si era rotto e, allora, l’occhio dell’escursionista ha gradualmente ceduto il passo allo sguardo, ormai disincantato, del cittadino-contribuente. E purtroppo, andando avanti, c’è poco da stare allegri. Il portafoglio, piange.

Area sostaPoco più avanti, infatti, in una piazzola attrezzata per la sosta e il pic-pic dei visitatori, c’è una fontanella disarticolata dal suolo dalla quale, mi dicono, non sgorga acqua fresca neppure durante i più feroci giorni di canicola. In parecchi tratti del percorso, sul disordinato e poco scorrevole ghiaietto,  inoltre, si accumulano anche altri materiali che le piogge fanno rotolare da monte, proprio sull’accogliente piano della pista: chissà come sarà faticoso spingere una carrozzina in queste condizioni! E’ vero che alcuni tratti del fondo sono stati cementati e sono più scorrevoli ma queste strisciate di cemento, in un luogo così intatto, non fanno a pugni con l’ambiente da tutelare? Anche qui sassi sparsi e rametti, la fanno da padroni. Siamo a fine estate: chissà com’è dopo l’inverno!!

Piste paralleleVisto lo stato di “manutenzione” in cui versa e siccome frequento anch’io la Valle durante tutte le stagioni, viene da chiedersi quante sono le persone diversamente abili che usano la specifica struttura, salendo dalle vicine Bergamo e Milano ma anche dalla Brianza e dalle abbastanza vicine Como e Sondrio. Del resto non ci vorranno dire che un manufatto di questo tipo è stato “concepito” solo per la popolazione locale. La sua collocazione e, di conseguenza, il suo naturale bacino di utenza non può che essere a carattere sovra-provinciale. Personalmente, però, non ho mai visto nessuno nemmeno nelle stagioni intermedie e non credo che ci sia ressa in inverno e sotto il solleone. Si accettano smentite e sono graditi dati possibilmente certi, sulla sua auspicabile frequentazione. Una semplice statistica annuale, sarebbe del tutto esaustiva.

Un’ opera con queste caratteristiche, realizzata a questa altezza, è certamente costata fra progettazione, realizzazione, imprevisti e manutenzione (attualmente scarsa o nulla), qualche centinaio di migliaia di euro e vederla ridotta così, spiace davvero. Chi era presente alla cerimonia di inaugurazione ricorda che uno degli invitati, dopo i discorsi ufficiali, sbottò in un colossale e urlato “Noooo” che lasciò basiti i pubblici amministratori. Chi aveva parlato, se verranno confermati ufficialmente i dati di in-utilizzo dell’opera, è stato facile profeta e il suo pensiero ben rappresenta gli interrogativi di chi, ancora oggi, si chiede a chi serva questa sorta di in-frequentato percorso parallelo. In più, la pista taglia a metà un costone della montagna fin troppo soggetto a dissesti e frane, che già ci manda “sua sponte” Mamma natura.

Fatela conoscere quest’opera meritevole e tenetela in piena efficienza, nel rispetto dei cittadini utenti. Così com’è, serve davvero a ben poco!! Anzi, è proprio impraticabile.

Lettera firmata